05/12/2011 09:10
E poi. «La pazienza sta svanendo? È comprensibile. Ovviamente i cori li abbiamo sentiti, non fanno piacere, ma i tifosi hanno tutta la legittimità di dare il loro disappunto. Credo che Luis Enrique sia degnissimo di rappresentare unidea di calcio che sia un impianto di gioco ben preciso e che penso che i giocatori stiano acquisendo. Sinceramente non dobbiamo disperdere il patrimonio acquisito fino a qui. La gente è tifosa e quindi sta male, subisce la sconfitta così come la subiamo noi. Lintenzione è costruire una squadra questanno a prescindere dai risultati. Il compito del dirigente è quello di valutare quello che si sta concretizzando a prescindere dai risultati. Non mi aspettavo una situazione così complicata, sicuramente ci sono più problemi di quelli che ci si sarebbe auspicato, ma se dovessi dire che non me li aspettavo direi una bugia. Avevo una percezione precisa, sapendo con quali premesse saremmo partiti con un calcio diverso da proporre, è questa lidea che continuiamo ad avere comunque».
E ancora. «Il possesso della palla è una fase propedeutica a questo tipo di calcio, ma Luis è disponibile a cambiare il suo atteggiamento. Smettiamo di fare il riferimento al Barcellona... Questo è il primo anno di un progetto che richiede del tempo, cè una bontà di fondo in questa idea». E il contratto di De Rossi? «È una faccenda delicata, non ne posso parlare sempre. Mi concedo di poter non rispondere. Squadre estere? È il segreto di pulcinella che interessi fuori dallItalia. Preoccupato? Uno si preoccupa delle cose alla quali non può porre rimedio. Noi abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare». E oggi tra Baldini e Sabatini, vertice per esaminare a fondo la situazione.