Cè Roma-Juve, il resto non conta
12/12/2011 10:03
Questa per esempio, quella di adesso: 20.45, stadio Olimpico di Roma, è unaltra volta Roma-Juventus da romanisti. Sono tornati "i juventini". Sono primi. Sono di nuovo imbattibili. Sono di nuovo fischiati "bene". Sono Lendl e non McEnroe, sono Titti e non Gatto Silvestro, Beep Beep e non Willy il Coyote (e lo sono stati veramente in B...). Channo uno dei simboli migliori, tale Antonio Conte, quello che "odiava" Zeman, Zeman quello che denunciava il doping, Conte quello di quella Juve, luomo migliore di Lippi juventino e basta, il capitano loro, lo juventinismo o la juventinità (bah) fatta persona e parrucca. Ha rifatto il trucco alla Vecchia Signora ed è stato così bravo (sigh, è vero) da far sembrare persino veri i suoi capelli. Dal Salento a Torino, un trapianto di stile. Tu chiamale Ascarità se vuoi. E un prodotto perfetto della juventinità, rodato e allevato in vitro, in quelle province di Giuventus, Bari e Siena (così come Atalanta, Avellino, Cesena) che sono state sempre tanto buone e care e ossequiose verso la squadra dei padroni.
Quella è la Juventus. Quella è, va da sè. Sono tornati pure loro: gli Agnelli. E questa è storia dItalia. Di unItalia che non va. Che se ne va a Detroit e chiude Termini Imerese. Ogni occasione è buona per dirlo. Altro che rivoluzione culturale, Roma-Juventus è da questa parte e sempre e per sempre da questa parte ci troverete rivoluzione e basta. Adesso (ore 20.45) come prima e più di prima "ti odierò". Sportivamente sintende. E talmente grande e in questo senso bella Roma-Juventus che non cè spazio per lipocrisia (grazie ancora Felix Magath). Si stanno riprendendo il sistema dopo essersi riciclati. Il potere ha sempre bisogno di riciclarsi: di un anno in B, di una concessione al popolo (una coppetta Italia magari), per ritornare a essere quello che è sempre stato: chi ti fotte. Non serve Marcuse per capirlo, basta vedere un arbitraggio questanno. Basta vedere pure quelli contro la Roma, che finora nessuno lha detto perché giustamente da questa parte si sta cambiando e non riciclando, ma che nella settimana di Roma-Juventus non va detto, ma urlato. Con unaggiunta: il gol di Turone era buono. Non esistono poteri buoni. Apposta sono previsti dopo Roma-Juventus tavoli della pace, con i compari a strisce, gli arlecchini servi dei due padroni, che definiranno definitivamente la spartizione della prima e della seconda repubblica pallonara, quella prima e post calciopoli. Noi noi e non loro noi non li battiamo se possibile da prima: da quando si parlava liberamente ai telefonini.
Qui a Roma era preistoria, cera un certo Fabio Capello sulla nostra panchina. Lha fatta diventare la loro. Ha confuso i pronomi. Reato. E scappato di notte a Torino. Era di maggio, naddore e rose perché non gli interessavano mica i soldi, così come non gli interessava andare alla Juventus. Dopo quella cosa, qui non li abbiamo mai battuti. Mai a casa nostra mai. Li abbiamo eliminato una volta ma perdendo (perché allandata eravamo riusciti a far tre gol sulla neve, siamo poeti). Abbiamo dovuto vedere sorgere lalba del sole di Torino secondo Zebina ed Emerson, e spuntare tra un peletto e laltro del suo faccino sbarbatello, il sorriso di Mirko. E troppo. Oggi non cè. Peccato. E uguale. E Roma - Juv e . C è Baldini apposta. Cera lui con noi quellultima volta. I temi dopo Fiorentina-Roma, la settimana dei lunghi chiarimenti e delle finte firme sul futuro non è ancora terminata; i temi di campo sono mille di più, le motivazioni un po di più, gli intrecci ancora maggiori (pensate a Viviani contro Pirlo a centrocampo semmai, una quindicina danni di differenza; pensate se gioca pure Greco oltre a Totti, De Rossi, Viviani, e Rosi, avremmo mezza Roma contro tutte le province della Giuventus) ma adesso, stanotte conta solo Roma-Juventus. Tanti hanno detto, scritto, blaterato che conta la prestazione, che non si chiede contro la prima in classifica e in un momento del genere di vincere, ma di dimostrare di esserci, di stare sulla giusta strada del buon cammino eccetera. Tutto questo è giusto, sacrosanto, persino logico, ma dopo Roma-Juventus. Per adesso sono solo cazzate.