24/12/2011 10:10
«Mi è piaciuto quello che ha fatto - ha commentato il Ct -, ha dimostrato un grande coraggio e una forza interiore straordinaria. Ora tocca a noi non abbandonarlo perché un gesto come il suo non è semplice».
Un atto di coraggio. Un atto di passione che per alcuni non ha senso esaltare, perché dovrebbe essere naturale. E in effetti lo stesso presidente del Gubbio, Marco Fioriti, ha voluto sottolineare che quello di Prandelli è un «riconoscimento importante, ma il suo è stato un comportamento che dovrebbe essere normale nel mondo dello sport. Se si esaltasse troppo il gesto di Farina mi impressionerebbe, perché vorrebbe dire che in questo mondo cè troppo del marcio. Questo sport non è in mano e criminali e scommettitori».
Nel frattempo, ieri è arrivato il giorno della verità. Il giorno di Cristiano Doni. Lex capitano dellAtalanta è stato convocato per un interrogatorio dal Gip Guido Salvini, su disposizione del quale il calciatore era
stato arrestato lunedì per lo scandalo del calcioscommesse. Secondo quanto reso noto dallavvocato di Doni, Salvatore Pino, la posizione del suo assistito «si è notevolmente ridimensionata. Ci sono dei fatti - ha
detto il legale - di cui sono state fornite delle spiegazioni». La conferma è arrivata anche dallo stesso Salvini:
«Abbiamo avuto riscontri su quasi tutti gli episodi contenuti nellordinanza di custodia cautelare». I risultati sono stati «positivi» non solo per chi segue le indagini, «ma anche per chi segue il calcio e spera che
questo non sia più protagonista della cronaca giudiziaria». In sostanza, Doni avrebbe confermato il suo interessamento alla partita Atalanta-Piacenza, avrebbe fatto dei «distinguo» riguardo Ascoli-Atalanta, mentre «non è stato in grado di dire alcunché» riguardo alla partita Padova-Atalanta, anchessa contenuta nellordinanza di custodia cautelare che lha portato in carcere. Per quanto riguarda, invece, laccusa di pericolo di inquinamento delle prove, lex Atalanta ha spiegato di essersi offerto di pagare parte della parcella dellavvocato del coindagato Santoni, ex preparatore atletico dei portieri del Ravenna, solo per «aiutare un amico in difficoltà». Non in cambio del silenzio. Non con lintenzione, quindi, di inquinare qualche prova. Almeno, così sostiene lui.