12/12/2011 11:15
L'intervista a Emerson
Emerson, lei è un doppio ex di Roma e Juve, per chi tiferà stasera?
«A Roma ho giocato tanto tempo ed è grazie alla società giallorossa che sono diventato un titolare del Brasile. Roma è una città spettacolare, passionale. Ma la Juve è la squadra alla quale sono più legato, è la mia seconda casa. Il mio cuore è più bianconero»
Eppure a Torino è rimasto solo due stagioni.
«È vero, ma solo per colpa di Calciopoli. Ci sono rimasto molto male anche perché ci hanno tolto due scudetti e con quella squadra potevamo vincerne altri tre. Non ci hanno regalato nulla, eravamo fortissimi. Mi sento campione dItalia con la Juventus quanto lo sono stato con la Roma»
Si sente ancora con Moggi?
«È un po che non lo sento, per me è stato un grandissimo dirigente. Mi ha insegnato lo stile-Juve, la mentalità vincente»
E Capello?
«Ci capivamo al volo perché abbiamo lo stesso carattere: il calcio è un gioco, ma non ci stiamo a perdere, ci arrabbiamo. Con lInghilterra farà bene, come sempre»
Andò via male dalla Roma, con quella storia della depressione. Pentito?
«Avevo bisogno di altri stimoli, tutto qui. Dopo quattro anni può capitare».
Ha vestito anche le maglie di Real e Milan, una bella carriera no?
Ho giocato con i giocatori più forti del mondo. Tornando indietro però a Madrid non ci andrei. Al Milan invece sono stato bene e ho ancora tanti amici. Lunico rimpianto è non aver vinto un Mondiale col Brasile»
Il compagno più forte con il quale ha giocato?
«Ronaldo. Era impossibile marcarlo»
Cosa ne pensa di Conte?
«Ha la mentalità giusta per una squadra come la Juventus, è luomo giusto al posto giusto. Così come Nedved. Credo che pian piano i bianconeri stiano tornando quelli di un tempo»
E della Roma di Luis Enrique?
«Ha cambiato molto, ma è un progetto interessante che punta sui giovani. Luis Enrique mi piace, anche lui è stato un vincente da giocatore»
Lei ha giocato con Totti, Del Piero e Cassano. Chi è il più forte?
«Francesco e Alex sono due bandiere e due persone per bene che meritano tutto quello che hanno conquistato. Antonio è un amico, quando arrivò alla Roma si sentiva Brad Pitt poi si è calmato. Gli auguro un pronto rientro»
Chi sarà luomo partita di Roma-Juve?
«Pirlo. È un grande».