La sfida degli attacchi Napoli-Roma, tridenti agli antipodi

15/12/2011 09:34

Da oggi, poi, proverà a riguadagnarsi quella maglia persa proprio per quell'ingenuo fallo di mano di Firenze. Nel mirino, infatti, c'è la sfida di e ad un tridente che produce di più e lavora meglio di quello giallorosso.

Scelte Il tridente del (Lavezzi, Hamsik e Cavani) è sempre quello e non cambia praticamente mai (la variabile Pandev non stravolge le carte), quello giallorosso è soggetto alle tante scelte di Luis Enrique. L'ultimo, quello schierato con la , era formato da , il goleador della squadra Osvaldo (ieri unico assente insieme a Curci alla cena di Natale, un'assenza che ha fatto parlare molto la à, ma che è nata da un permesso speciale per motivi familiari) e dal talentuoso
Lamela. Era la sua prima volta dall'inizio dell'anno, anche se domenica potrebbe concedere il bis: Totti dovrebbe essere confermato da punta centrale/trequartista, proprio come Osvaldo e Lamela, che in una gara dove ci saranno più spazi per ripartire è l'ideale. E poi le alternative sono un po' a corto: rientrerà nel 2012, Borriello è in uscita («Ma io sono tranquillo, quello che succederà lo scopriremo solo vivendo», ha detto ieri), l'unica vera variabile è proprio Bojan, anche se fisicamente leggerino in una sfida muscolare. «Ma noi stiamo bene e vogliamo fare una bella partita, contro una grande squadra», sottolinea lo spagnolo ex .



Confronto Ma quanto pesano oggi i due tridenti? Sull'economia della squadra, non c'è paragone nel confronto (quello azzurro ha segnato il 53% dei 32 gol totali, quello giallorosso il 38% dei 17 della squadra di Luis Enrique). È chiaro, però, che su questi valori incide anche la qualità del gioco. «E la Roma, da questo punto di vista, non ha ancora fatto vedere niente — dice Ottavio Bianchi, doppio ex allenatore — Il , invece, è molto più avanti». Di certo, però, c'è che Hamsik, Lavezzi e Cavani non solo sono l'anima dei partenopei, ma anche il marchio indelebile di una squadra che va a trazione anteriore. L'attacco giallorosso, al contrario, fatica da morire. Nelle ultime tre partite (Udine, Firenze e domenica in casa contro la ), la Roma ha segnato la miserie di una rete, peraltro con la firma (anche fortunata, visto il clamoroso liscio di Vidal) di . Inceppatosi Osvaldo (non segna dalla sfida di Novara del 5 novembre, anche se di mezzo c'è la meraviglia in sforbiciata annullata con il Lecce e la storia della sospensione), insomma, gli attaccanti hanno perso la via del gol (l'ultima vittoria, quella con i salenti, nasce dai gol di e Gago). Chissà che domenica la sfida al miglior tridente del campionato non sia uno stimolo in più. Anche senza voler imitare il , ci mancherebbe...