L'Italia si è persa. La Roma cambia rotta: adesso straniero è bello

01/12/2011 09:09



Dimezzati
Studiando i dati, infatti, si nota che a partire dalla stagione 2004-2005 — da quando cioè la Serie A è passata a 20 squadre — la percentuale dei minuti giocati nella Roma da calciatori italiani è scesa, con andamento non costante ma in maniera netta. Se nel primo campionato il dato era del 66,9% adesso, nello scorcio finora disputato, si è passati al 30,1%. Come si vede dalla tabella pubblicata in alto, la punta c'è stata il primo anno, quello in cui si sono succeduti Prandelli, Voeller, Del Neri e Conti. Sotto il quadriennio di gestione di Luciano Spalletti c'è stata una stabilizzazione di massima che vedeva una metà di italiani in campo che si specchiava con la metà straniera. Si è passati infatti dal 49,6% del primo anno al 43,5% dell'ultimo, con una punta del 55,6 del secondo. La stagione portata avanti da Claudio Ranieri a partire dalla terza giornata (2009-2010) già ha fatto segnare un calo al 38%, mentre nell'anno successivo è arrivato un incremento al 40,7%.



Cura spagnola
Insomma, il vero balzo indietro c'è stato con Luis Enrique, che ha dato ai giocatori stranieri finora 8264 minuti e agli italiani «solo» 3556. D'altronde, vista la rosa che ha a disposizione, dei 24 calciatori schierati in campionato, gli stranieri sono ben 16. Nessun dramma, ovvio. Siano ancora lontani da (cattivi?) esempi come quelli dell'Inter, che negli anni passati, in diverse occasioni è scesa in campo con una squadra composta da tutti giocatori stranieri. Tra l'altro, per amor di verità, nella tabella Osvaldo è stato considerato argentino e non italiano, andando perciò ad alimentare la colonia straniera in barba al recente azzurro.

Foglio presenze L'impressione, comunque, è che in una società globalizzata come quella attuale, sarebbe stato impossibile per la Roma — che ha per giunta una proprietà straniera — puntare a una connotazione autarchica. D'altronde lo stesso Luis Enrique ha detto in più occasioni: «Per me non esistono giocatori italiani o stranieri: ci sono solo calciatori della Roma». E tutti debbono rispettare le regole, prima fra tutte quella della puntualità. Su questo argomento non si sgarra. Il sistema adottato dallo staff tecnico è semplice. L'orario dell'allenamento è fissato alle 14? Ebbene, tutti devono essere in sede un'ora prima e per dimostrarlo devono firmare una specie di foglio presenze, che viene ritirato alle 13 in punto. Chi non è arrivato paga una multa. E in caso di diverse recidive, può scattare anche la mancata convocazione (si sussurra che questo sia successo a Cicinho). Non a caso, proprio per inseguire la puntualità, Bojan pensò bene di viaggiare sulla corsia d'emergenza del raccordo rimediando il primo ritiro della patente e la successiva ramanzina. Come dire, italiani o stranieri con Luis non si sgarra...