23/12/2011 08:25
Superiore alle attese «Il risultato ha la facoltà magica di dare la percezione dei fatti con altra luce e prospettiva. Ovviamente è più facile parlare di qualcosa che si sta facendo bene, ma anche nei momenti in cui il risultato non veniva si poteva vedere un'identità di squadra. Luis Enrique si è italianizzato? Se si pensa al catenaccio no di certo. Sta facendo un percorso come allenatore. È alla sua prima esperienza in prima squadra. Nonostante l'impatto pesante, sta andando al di sopra delle aspettative». È un paradosso la passione per allenatori speculari come Capello e lo spagnolo? «Fabio ha carisma ed esperienza straordinaria ma è quasi sempre abituato a gestire campioni. Questa era una cosa che andava costruita dal basso, trovando il giusto mix di giovani e campioni e costituire un'identità di gioco diversa. Non avendo la possibilità concreta di vincere subito, si è cercato di costruire qualcosa di attraente, con un gioco offensivo e identità ben definita, sulla quale poi fare nel tempo i doverosi innesti per poterla rendere vincente».
De Rossi & Co. Baldini racconta con passione le esperienza di civiltà superiore trovate all'estero e la durezza del ritorno: «Roma ti devasta. Più ci penso a un motivo del mio rientro e più non lo trovo sorride . Questo è un posto dove può essere tutto brutto brutto o bello bello. Da altre parti il livello di emozioni che puoi provare è un pochino più livellato». Dopo i coriandoli su Calciopoli «su questi argomenti non si vince, si perde meno degli altri» e tavolo della pace. «le cose bisogna farle piuttosto che propagandarle, si finisce con la Roma. «Pallotta più presente? È un naturale svolgimento del tema iniziale. DiBenedetto è stato quello che si è fatto carico di tutto all'inizio, poi era previsto che si sarebbero appalesate altre cose. De Rossi? È una persona di cui la Roma ha bisogno». E il rinnovo a 6 milioni circa più premi? Si attende che Daniele decida. Una cosa è certa: non andrà mai via a parametro zero. Perciò, se deciderà di andare via, firmerà un contratto con una clausola rescissoria. L'impressione è che l'ottimismo resti. D'altronde, dicono a Roma, un futuro senza Capitan Futuro avrebbe poco senso.