Pure Pallotta cerca soci in Cina

24/12/2011 09:51

«DiBenedetto - si legge - non sembra intenzionato a impegnare altre risorse e lo stesso vale per i soci a lui più vicini, D’Amore e Ruane, che a metà dicembre hanno lasciato il cda della Magica per far spazio a Mark Pannes e Brian Klein. Di fatto due manager in quota a Pallotta, il creatore dell’hedge fundRaptor Accelerator specializzato nello sport business». A detta de Il Mondo è iniziata la ricerca «di nuovi soci che affianchino DiBenedetto e compagni. Un mandato è stato affidato alla Raine group, boutique fondata da due ex banker di Wall Street, Joe Ravitch e Jeff Sine, attiva nell’advisory e investimenti nel mondo dello sport, media e spettacolo (...). In pratica si punta ad allargare la cordata impegnata nella Roma. Con un incarico analogo sta del resto lavorando una law firm internazionale».

 A Trigoria non confermano ma nemmeno smentiscono. Aggiustamenti interni alla cordata che portino a un accentramento di poteri, spiegano, sono positivi. Una società dall’organizzazione complessa non è semplice da gestire. Meglio un club in cui a comandare è un uomo solo. Uno come Pallotta. DiBenedetto ha lasciato le deleghe operative. Non aveva abbastanza tempo per gestire sia i propri affari sia l’As Roma, dicono le fonti. DiBenedetto resta presidente, ma le deleghe operative - questo però è noto - sono state trasferite a Mark Pannes. Un uomo di Pallotta. Le deleghe sono le stesse dell’ad Claudio . Un doppione? Sarebbe meglio parlare di un alter ego. Pannes e hanno gli stessi poteri, con la differenza che il primo lavorerà per la maggior parte del tempo dagli  Statesmentre il secondo respira quotidianamente gli umori di Trigoria. E questo, sottolineano a , dovrebbe tranquillizzare i tifosi della Roma. La ricerca di nuovi partner punta invece a consolidare il patrimonio del club. Ma anche qui occorre fare un’altra considerazione. Nell’ipotesi che questi fondi cinesi non acquistassero una fetta dell’As Roma, non ci sarebbe nulla da temere. Primo, perché con il suo 40% Unicredit resta un importantissimo azionista di minoranza che ha tutto l’interesse a mantenere competitiva l’As Roma. Secondo, perché il regista dell’operazione è adesso James "Jim" Pallotta. Uno che, se vuole, ha le risorse per prendersi tutto. E da solo.