Scommesse, altro giro

20/12/2011 09:11

L’organizzazione possedeva caratteristiche "internazionali": il vertice era rappresentato da un certo Eng Tan Seet, che attraverso una rete di collaboratori a Singapore e nell’Europa dell’Est lavorava per alterare incontri nei campionati italiani e in altri paesi. Il procuratore Di Martino ha raccontato come l’organizzazione, nata tra il 2007 e il 2008, investiva «fino a 1,5 milioni di euro a partita. Questi soldi venivano ripartiti tra i vari membri. Venivano poi inviate alcune persone nell’albergo dove si trovava la squadra ospite, persone che prendevano contatti con i giocatori da corrompere. Quindi veniva mandato un soggetto a vedere la partita e questo raccontava dell’andamento del match perché le giocate avvenivano online».

L’arresto di Doni sarebbe dovuto al suo coinvolgimento nell’alterazione di alcune gare dei campionati scorsi di serie B, tra cui almeno tre disputate dal suo club: Atalanta-Piacenza, Padova- Atalanta e Ascoli-Atalanta. L’accusa ufficiale nei confronti di Doni è quella di «inquinamento delle prove»: avrebbe infatti pagato la parcella dell’avvocato di Santoni - ex  del Ravenna - in cambio del silenzio. Doni, inoltre, avrebbe agito «anche per conto di imprecisati dirigenti della squadra, che aspiravano alla promozione in serie A», poi effettivamente avvenuta. Oltre all’ex capitano dell’Atalanta, sono finiti in carcere anche gli ex giocatori Luigi Sartor (Parma, Vicenza, Inter e Roma) e Alessandro Zamperini (serie B, Lega Pro) e altri due calciatori ancora in attività, Carlo del Piacenza - attualmente sospeso - e Filippo Carobbio dello Spezia. Questi sarebbero i referenti nel nostro paese dell’organizzazione dedita all’alterazione dei risultati delle partite. Secondo quanto si apprende, le gare "sospette" sarebbero Brescia-Bari, Brescia-Lecce e -Sampdoria, su cui sono in corso ulteriori accertamenti. Nel frattempo, domani tutti di nuovo in campo: «le manipolazioni sono ancora in atto» ha detto Di Martino, ma il calcio non si ferma.