Totti punta Firenze: «Sto bene»

01/12/2011 08:15



ASSENZA - Francesco Totti si è fatto male il primo ottobre scorso, all’Olimpico, 3-1. Lesione tra la coscia e il gluteo, previsione iniziale dei tempi di stop dalle quattro alle sei settimane (...) No, non ce la poteva fare, né per il derby, né per le altre quattro partite successive. Anche perché un’infiammazione all’anca procurava al capitano tanto fastidio e dolore. La lunga inattività è durata fino a dieci giorni fa, 20 novembre, quando è andato in campo negli ultimi 23’ della sfida vinta a Roma contro il Lecce (2-1). 


PROBLEMA - Il cammino del gruppo giallorosso senza il suo capitano, se si escludono quei 23’ giocati contro il Lecce, praticamente una piccolissima parentesi e niente più, parla di sette partite in cui sono arrivate quattro sconfitte e tre vittorie. Dopo il Lecce, ci si è messa la caviglia. Una prima botta ricevuta in allenamento nella settimana che portava all’Udinese, il giorno dopo una piccola distorsione: niente da fare, nonostante la grande voglia di tornare in campo da protagonista, in una partita che per la Roma significava tanto, è stato costretto a fermarsi di nuovo. 


PLACCA - Il problema accusato poi, quello per il quale ieri è stato effettuato l’ultimo controllo, è alla caviglia sinistra, la stessa operata nel 2006, dopo il fallo di Vanigli. Lì fu inserita una placca per ridurre la frattura e permettere a di correre verso il Mondiale tedesco (poi vinto) (...) Proprio per la presenza della placca inoltre, la zona è particolarmente sensibile e le cure fisioterapiche hanno effetto limitato: la tekar-terapia (cura attraverso onde di calore) trova nella placca un piccolo ostacolo e non può svolgere la sua funzione al cento per cento. 


RUOLO - Soltanto brutti ricordi però. Perché adesso sembra davvero essere arrivato il momento di . E, quindi, ci sarà da discutere sulla sua posizione in campo. Prima dell’infortunio accusato con l’Atalanta il numero dieci giallorosso stava giocando, molto bene, di nuovo trequartista, come ad inizio carriera. però, da anni si sente maggiormente attaccante, centravanti vero e proprio. Un ruolo che il calcio di Luis Enrique non prevede. E allora? E allora o più vicino alla porta o ancora da regista d’attacco sulla trequarti avversaria fa poca differenza. torna in campo, tutta la Roma tira un sospiro di sollievo.