Ci sono un Capitano e due gol

09/01/2012 10:24

Il resto è una Roma che coglie la prima vittoria del 2012, la terza consecutiva dopo quelle contro e e che continua sulla stessa strada tracciata da Luis Enrique: gioco e punti. Gol e vittorie. Anche senza Osvaldo, che prima della partita va a fare le foto con le famiglie nei Distinti Nord, anche senza Rosi, non convocato, ma con Taddei che si sposta a destra e José Angel a sinistra, anche con Gago che parte dalla panchina per dare ancora fiducia a Simplicio. Ci sono e , c’è Bojan in attacco con Lamela, ci sono ancora Juan e Heinze al centro della difesa.
 
La Roma comincia col solito e imbarazzante possesso palla, che poco spazio lascia al Chievo. Nei primi minuti il protagonista è Sorrentino: al 4’ Lamela lascia sul posto mezzo Chievo ma trova sulla sua strada il del Chievo che manda in angolo e che, un secondo poco, si ripete su uno splendido tiro di . Al 21’ ancora Sorrentino respinge coi piedi un di Bojan, bravo a liberarsi di una marcatura al limite dell’area. Il Chievo si affaccia per la prima volta dalle parti di Stekelenburg poco prima della mezzora, quando Thereau entra in area e lascia partire un bloccato con facilità, sotto la Sud, dal olandese. La partita cambia al 34’: rigore per la Roma, Lamela entra in area sulla linea dell’out, Frey lo stende con una spallata, sul dischetto va . Gol, maglietta “Scusate il ritardo”, standing ovation dell’Olimpico (Pallotta compreso) e baci in tribuna per Cristian e . E numeri. Uno solo su tutti: gol numero 208 in campionato.
La Roma continua a mantenere il possesso del pallone, Lamela fa una magia sotto la Monte Mario ma il pallone poi sbatte accidentalmente su un giocatore del Chievo interrompendo l’azione nonostante gli applausi, tanti e convinti, di Luis Enrique in panchina. Il primo tempo termina tra i fischi perché Russo interrompe il gioco due secondi prima della fine con Bojan che aveva rubato palla al Chievo tutto buttato in avanti e si involava praticamente da solo verso la porta di Sorrentino.
 
Cambi non ce ne sono, la Roma rientra nella ripresa con gli stessi 11 e con lo stesso imbarazzante possesso palla. Dopo 4 minuti azione simile a quella che ha portato al rigore di Lamela: stavolta il fallo è di Cesar su Bojan ma Russo non concede il penalty che pure c’era perché il difensore tocca lo spagnolo sul piede. Brividi al 7’ quando Pellissier anticipa Taddei solo davanti a Stekelenburg ma manda fuori. Il brasiliano prova a riscattarsi poco dopo quando servito da Simplicio, che a sua volta aveva ricevuto di tacco da , tenta un tiro dal vertice dell’area che Sorrentino blocca senza soffrire. Ancora Bojan e Russo protagonisti al quarto d’ora visto che l’arbitro non concede il rigore per un atterramento dello spagnolo in area: l’Olimpico non ci sta e grida “Buffone, buffone”. La Roma non riesce a chiudere la partita e quando Moscardelli (entrato al posto di
uno spento Paloschi) è col pallone tutto solo in area la beffa pare dietro l’angolo. Per fortuna ci pensa José Angel, con una spallata, a farlo indietreggiare facendogli perdere l’attimo giusto per tirare. Al terzo tentativo la questione Bojan Russo si risolve: lo spagnolo scatta sul filo del fuorigioco, Cesar si butta per terra e ci mette il braccio: rigore, sul dischetto sotto la Sud e gol. E sono 209. Ed è ancora festa. Poi Luis Enrique toglie , ovazione per lui, e mette Greco. Poi, a meno di cinque minuti dalla fine, Luis Enrique regala l’ovazione anche a e inserisce Caprari. Quando il esce tutta la panchina è in piedi ad applaudirlo, compreso – ovviamente – Luis Enrique che lo aspetta per dargli il “5” e abbracciarlo. Finisce così, anzi finisce con Gago che si divora il 3-0 e i sorrisi dello stesso e in panchina. Non c’era modo migliore per iniziare l’anno.