Colosseo e Trigoria per respirare Roma

07/01/2012 12:01

FELICITA’ - Il tempo di qualche sorriso e di un pollice alzato davanti ai fotografi, quasi per dimenticare la stanchezza del viaggio, e Pallotta è salito sulla Mercedes con autista messa a disposizione del trio americano. Grazie alla giornata di festa, libera dal traffico, la macchina ha impiegato una ventina di minuti a spostarsi dall’aeroporto sulla via Appia fino al centro à, attraversando il meglio che Roma possa offrire a uno straniero: il Colosseo, i Fori Imperiali, Piazza Venezia, sotto un cielo così chiaro da sembrare trasparente. Uno spettacolo vero.

VERSO TRIGORIA - Pallotta ha poi preso possesso della sua suite e dopo un breve riposo si è spostato a Trigoria, scegliendo un look casual per il primo impatto con la squadra: camicia a quadretti e maglione senza maniche, che poi avrebbe lasciato il posto a una felpa sportiva griffata dal marchio Roma. Nel centro Bernardini lo aspettavano l’avvocato Mauro , trait d’union tra i dirigenti e la proprietà, oltre al terzetto -Baldini-. «Sono felice di essere qui - ha detto il grande capo - sono bellissime le strutture, mi hanno impressionato» .

I SALUTI - Nei minuti successivi Pallotta ha riunito la popolazione di Trigoria negli spogliatoi e ha fatto un breve discorso in inglese: «Sono contento e orgoglioso di essere entrato nella vostra famiglia, darò il massimo per questa società» . Ha salutato Luis Enrique, lo staff tecnico, i medici, i fisioterapisti, e naturalmente i giocatori. Ha voluto conoscere tutti, uno a uno, lasciando ai dipendenti di Trigoria l’impressione di un uomo brillante, semplice, convincente. «Un personaggio giovane ma determinato» lo hanno definito. Pallotta è sceso in campo per calpestare l’erba e ha seguito l’allenamento. Infine, dopo il pranzo con i dirigenti, è tornato in albergo a riposare e «a visitare Roma: sono venuto anche per questo, per passare un piacevole weekend» . Non prima di un saluto personale al capitano, .