09/01/2012 09:06
«Non è legata al futuro ma perché sono uscito per la prima volta in due anni. Non parlo del mio contratto ma ho le idee sempre più chiare e continuo a lavorare come ho fatto finora perché mi sto togliendo grandissime soddisfazioni. A me basta che la Roma vinca. Non voglio parlarne perché in questa città una parola in più scatenerebbe quello che non voglio scatenare. L'attenzione mediatica che c'è sul mio futuro non mi spaventa, perché sono sereno, ma vivo benissimo anche senza finire sulle prime pagine».
Luis Enrique si è sbilanciato, «confermandolo». «Ha detto che resto, è la sua opinione e io la rispetto. Noi parliamo tanto in privato. Il nostro abbraccio a fine partita? È per prima cosa un discorso tecnico-tattico, perché giochiamo in modo fantastico. Lui saluta tutti in questo modo. Con lui mi trovo da dio».
Col Chievo è arrivata la terza vittoria consecutiva. «È stato bello partire così. A volte ci siamo ammosciati dopo un paio di vittorie e invece continuare con questo piglio e questo gioco fantastico era importantissimo. Abbiamo dimostrato professionalità, siamo tutti in forma ottimale dopo la sosta, non siamo stati 12 giorni pancia all'aria ma ci siamo allenati».
Con i tre punti di ieri la formazione giallorossa rilancia le sue ambizioni di classifica. «Roma è la Roma, nessuno pensa di venire all'Olimpico a fare la scampagnata, avevamo solo bisogno di oliare i meccanismi».