Frenata Roma, un punto e basta

30/01/2012 09:01

La Roma del primo tempo è irriconoscibile. Anche se ci prova subito e Gillet si fa riconoscere. Pioli, con molta umiltà, vuole cancellare la gara del 21 dicembre: a sentire il tecnico rossoblù, la peggiore della sua gestione. E, forse la migliore dei giallorossi. Tatticamente il si presenta meglio. E anche fisicamente. Con il 3-4-2-1, manda in tilt i rivali. Si affida alla marcatura personalizzata in difesa e a centrocampo, alla copertura delle fasce e, grazie alla maggior freschezza, al pressing offensivo su chi imposta. La Roma, con l’alibi dello sforzo infrasettimanale a Torino contro la , balbetta in ogni reparto. E’ lunga e scontata. Spesso si fa trovare impreparata quando ripartono i giocatori offensivi del , soprattutto Di Vaio e Taider. I brividi più forti, dopo la mezzora, anche se al dodicesimo è bravo, per due volte Heinze, a impedire la conclusione a Di Vaio: Mudingayi, liberato da Garics, calcia centrale e fiacco; su corner di Diamanti Di Vaio sfiora di testa e Raggi buca a porta vuota sul secondo palo. Sono avvertimenti in una frazione che i giallorossi lasciano agli ospiti. Tra l’altro fanno cilecca quando arrivano in area: è l’unico a concludere, ma sempre a lato. Taddei fa un tiretto di sinistro, bloccato da Gillet. Lamela non è in giornata: fatica nella fase difensiva, si nasconde al momento di ripartire e sbaglia i palloni più semplici. (...). A centrocampo solo Gago, nei primi quarantacinque minuti, resta lucido. Greco è come se non ci fosse, è seguito a uomo da Perez. Sulle fasce spinge un po’ più Rosi di Taddei. (...)

La ripresa della Roma è lievemente migliore. Anche se il , a forza di presentarsi davanti a Stekelenburg, riesce a trovare il vantaggio. Juan fa un errore dietro l’altro. (...). Di Vaio, proprio su gaffe del brasiliano, arriva a saltare Stekelenburg, ma in questa circostanza Juan recupera e respinge il tiro del capitano rossoblù a porta spalancata. Raggi, invece di prendersela con come farà a fine match, si pappa il secondo gol del pomeriggio: tocco moscio su punizione di Diamanti. Su lancio di Gillet, al dodicesimo, passa il : liscio di testa di Juan e Di Vaio si presenta solo in area a piazzare il sinistro incrociato dell’1 a 0. Luis Enrique, sbagliato il pronostico della vigilia quando aveva giurato sulla doppietta di Lamela, fa uscire l’argentino e Greco dopo un’ora, dentro Bojan e Simplicio. Sarebbero stati cambi provvidenziali, se i due non si fossero mangiati i gol per la vittoria. Anche perché , punizione a giro di , firma in fretta l’1 a 1: è la prima volta, in quest’annata, che la Roma rimonta e non perde. Ma il è sempre vivace: Juan non intercetta un altro pallone per Di Vaio che però trova, sul facile, la manona di Stekelenburg.

Davanti sbagliano anche i giallorossi. potrebbe tirare, ma vede Bojan libero a centro area: tocco in laterale per lo spagnolo che però conclude centralmente e Gillet si salva respingendo. lievita e, dopo uno slalom, calcia ancora in porta: Gillet si distende, ma non trattiene. Irrompe Simplicio che, a porta vuota, sbuccia il pallone e spreca sul fondo. E’ il ventunesimo: la Roma dura cinque minuti, come ritmo e pericolosità. Dalla rete del pari alla chance del brasiliano. Perrotta prenderà il posto di che riceve una ginocchiata alla coscia. (...) La sterilità giallorossa dipende anche dal ritmo, sempre più basso, e dai singoli, spenti e stonati. Gago perde palla a centrocampo. Meno male che ha la forza per andare chiudere Taider sul più bello. Ai giocatori del , per tenersi stretto il punto, non resta che perdere tempo. Così l’Olimpico perde la pazienza. Ma pure con la Roma che lascia il campo bocciata dal suo pubblico.