13/01/2012 09:19
Difficile, o forse a questo punto impossibile, frenare londata di entusiasmo per largentino: dovranno arrendersi anche i dirigenti, che stanno facendo di tutto per «proteggere» il piccolo grande talento di Buenos Aires. La doppietta alla Fiorentina è stata la rampa di lancio definitiva. Troppo bello ed esaltante vederlo allopera mercoledì sera, in un duello a distanza con laltro numero 8 della partita, quel Jovetic che ha fatto impazzire la Roma per mezzora. Alla fine ha dovuto inchinarsi anche lui. «Lamela è davvero bravo - riconosce il montenegrino della Fiorentina - ha grande classe, mi è piaciuto fin dalla prima gara in cui l'ho visto giocare». Dal vivo fa tutto un altro effetto, come la sua carta didentità: a marzo compirà 20 anni. Eppure è già insostituibile, decisivo, nonostante qualche comprensibile pausa allinterno delle partite. Dalla gara con la Juve in poi sono cambiate essenzialmente tre cose nella Roma: è tornato Totti, la difesa si è data una bella sistemata e Lamela ha iniziato a incidere con continuità dopo la presentazione da fenomeno allesordio con il Palermo. Nelle ultime cinque partite si è procurato il rigore contro i bianconeri, ha propiziato il vantaggio a Napoli, fornito lassist a Osvaldo per il raddoppio a Bologna, conquistato laltro penalty spacca-partita con il Chievo e infine segnato la doppietta in coppa Italia. Tanta roba. «Ma io penso solo a fare il mio meglio» ripete il giovane Erik, per adesso impermeabile al clima di esaltazione che si è creato attorno a lui. In questo lo agevola la vicinanza di Francesco Totti anche fuori dal campo. Il capitano ha affittato alla famiglia Lamela la sua casa a Casal Palocco e riempie di consigli e attenzioni il «Coco» che ha poco più della metà dei suoi anni. Finalmente un degno erede? Totti se lo augura, ma intanto lo considera un compagno che può aiutarlo a chiudere in bellezza la carriera. Lintesa, a quanto pare, va già a meraviglia.