Vendetta

12/01/2012 09:51

potrebbe essere fresco di studi, il campione assoluto. Che meraviglia infatti poter dire che è nostro questo Lamela qui. Con quei movimenti contenuti del bacino e il dribbling stretto e veloce alla Mazzola. Ma solo centomila volte più forte. Il campione dalla cresta inamidata, che sa incassare con umiltà il pugno di un compagno offeso negli spogliatoi e trovare le gambe aperte di un in

uscita, è quanto di meglio quest’anno difficile ci poteva consegnare. Lo vedi andar via e sai che presto t’infilerai il pollice in bocca come e alzerai subito dopo l’indice al cielo. Lì, dritto in piedi in mezzo alla stanza, con le televisioni della redazione che ripetono l’azione in

sincronie diverse, il ronzio dei vecchi computer a fare da colonna sonora alle parole che presto dovranno scendere

nella gabbie del sistema editoriale. E ti commuovi. Perché sei un romanista che ne ha visti tanti. Ma così giovani, precisi, sorridenti, e semplici nella realizzazione,

ce ne son stati pochi. E l’impercettibile finta di corpo per assegnare al volo, dritto per dritto, sul palo che non ti aspetti, il pallone donatogli da , è la giusta vendetta che chiedevamo alla vigilia. ti bacia sulla fronte e ti regala l’Olimpico. E tu? Tu lo divori avidamente. Tu che ne prenderai il testimone. Come aveva osato la batterci in campionato? Come si era permesso quello smutandato triste del Delio, da bagni fortuiti in fontana, inorgoglirsi di quello sfortunato incontro? Ecco. Ora fatevela in Arno una bella abluzione. Che noi andiamo avanti. Che abbiamo fretta di crescere.