22/02/2012 09:32
UDINESE - Senza Isla e Di Natale. 4 fuori nelle prossime 6
Avversarie non impossibili ma da affrontare lontano dal Friuli e senza i suoi pezzi pregiati. E questo ciò che aspetta lUdinese da qui alla 30esima giornata di campionato, prima cioè del rush finale. Sei partite non impossibili per i friulani che però sembrano aver ormai dato il massimo e anche di più e che si immagina possano avere un calo da qui al terminedellastagione. Soprattuttoperchédovrannofareameno definitivamente di Isla (per rivederlo in campo dopo linfortunio al ginocchio bisognerà aspettare il prossimo campionato, sempre se lo disputerà in bianconero) e anche di Di Natale (meno grave il suo problema al piede). E già nella partita dellultimo turno contro il Cagliari si è visto che è unaltraUdinese. Seipartite, sidiceva. Anzi, sette. Perchédomani la formazione di Guidolin si giocherà con il Paok (in trasferta) la possibilità di accedere agli ottavi di finale di Europa League. Domenica in campionato, invece, se la vedranno sul campo del Bologna. La prima di 4 partite lontano dal Friuli nelle prossime 6. Perché poi avranno lAtalanta in casa, il Novara fuori, il Napoli in casa, per poi andare in sequenza a Palermo e Siena. Calendario non impossibile, ma complesso. Soprattutto per lUdinese di questi tempi. La squadra delle meraviglie, che è già andata oltre i propri limiti, e che ora deve affrontare il momento più delicato senza i suoi pezzi pregiati. Per la Lazio piena di infortunati parlano l1-3 di Coppa e l1-5 di campionato. Il Napoli deve fare i conti con la Champions e con un calendario non proprio agevole. E infine lInter. Una squadra potenzialmente fortissima ma attualmente allo sbando con limpressione, che si sta facendo sempre più forte, che stavolta neppure laggiustatore Ranieri sia in grado di posticipare il tramonto di un ciclo. E allora la Roma ha ragione di credere fortemente nel terzo posto. Guardando sì partita per partita, ma con lobiettivo di arrivare alla trentesima giornata, prima cioè del rettilineo finale con la marcia giusta ingranata. Perché, se le altre finora hanno aspettato, non è detto che la Roma ora debba fare lo stesso. Anzi. La Roma sta persino anticipando sui tempi del famoso progetto (senza virgolette visto che lo è a pieno diritto): già questanno, alla prima stagione di una nuova proprietà, di un nuovo staff tecnico e atletico, con undici giocatori - quasi titolari - nuovi la Roma ha la concreta possibilità di arrivare dove conta: un podio in Italia che sia un gradino per cominciare una scalata europea più grande. Lo hanno detto De Rossi e Sabatini. E pure qualcun altro... Beati i terzi perché saranno i primi
LAZIO - Prima del Derby c'è l'insidia dell'ex Rossi
Con la sconfitta casalinga dellandata la Lazio è praticamente fuori dalla Europa League. Eppure i biancocelesti dovranno comunque giocarla la partita di ritorno contro lAtletico Madrid di Falcao. Che non conterà quasi nulla, ma è comunque un trasferta che arriva a tre giorni dal successivo turno di campionato. A Madrid cè una sfida da onorare per non fare una figuraccia europea subito dopo quella del Barbera di Palermo. Insomma, la partita sarà comunque impegnativa, il viaggio, il Vicente Calderon, il ritorno. Il tutto mentre la Fiorentina dellex Delio Rossi sarà già con la testa al match dellOlimpico. Molto insidioso per Reja che, oltre a fare i conti con la lunga lista di infortunati, dovrà rinunciare contro i viola anche a Dias e Matuzalem fermati per un turno dal giudice sportivo. Atletico Madrid, Fiorentina e poi i derby. A quel punto si capirà in che condizioni (fisiche e morali) e in quale posizione di classifica sarà la Lazio. Che, fino alla trentesima giornata, se le dovrà poi vedere con il Bologna in casa, al Massimino con il Catania di Montella, allOlimpico con il Cagliari e infine al Tardini con il Parma.
NAPOLI - DallInter alla Juve passando per Chelsea
DallInter alla Juventus con in mezzo il ritorno degli ottavi di Champions League contro il Chelsea. Cè tutto questo nel destino del Napoli nei prossimi 40 giorni. Una corsa iniziata ieri sera con la sfida del San Paolo contro il blues e che domenica sera avrà subito una nuova accelerazione. Perché al San Paolo arriva lInter di Ranieri. A pezzi, ma pur sempre lInter. Insomma, una partita che gli uomini di Mazzarri non possono certo considerare agevole. Ma soprattutto cè curiosità per scoprire come gli azzurri sapranno gestire mentalmente il doppio impegno. Non tanto adesso, quanto in vista del ritorno. Il calendario per loro dice infatti che, dopo lInter, ci sarà la trasferta di Parma e la sfida interna contro il Cagliari. Agevole sulla carta, molto meno se si considera che arriverà alla vigilia della partenza verso Stamford Bridge. E linsidia sarà anche maggiore al rientro in Italia, visto che dallInghilterra il Napoli andrà in Friuli per affrontare lUdinese in una sfida Champions tutta da decifrare. E poi? Giusto il tempo di rifiatare (neanche tanto perché al San Paolo cè il Catania di Montella) che dovranno volare a Torino per sfidare la Juve per provare a non perdere lEuropa che conta
INTER - Non solo pazza, ormai è andata fuori di testa
Più che pazza, lInter di questi tempi sembra completamente fuori di testa. Una squadra senza né capo né coda, che dopo la batosta dellOlimpico (i 4 gol presi dalla Roma non erano stati neppure tanti vista la mole di gioco e il predominio territoriale palesato dalla formazione di Luis Enrique) è riuscita nel difficile compito di fare anche peggio. Perdendo due volte di seguito in casa in maniera inconcepibile. Prima regalando tre punti al Novara, allora fanalino di coda della Serie A, e poi prendendo tre gol dal Bologna di Di Vaio. Insomma, una squadra sullorlo di una crisi di nervi o addirittura oltre. Ora, in ottica corsa Champions, tutto sta capire quale Inter si vedrà da qui al momento dello sprint finale. Quella che Ranieri era riuscito a rivitalizzare con una serie di risultati positivi da record? Oppure quella che in questo momento pare capace di perdere contro chiunque? Laria che tira dalle parti di Appiano Gentile non è proprio delle migliori e la sensazione è che stavolta il ciclo sia veramente finito. Napoli, Catania, Chievo, Atalanta, Juventus e Genoa. I nerazzurri hanno queste partite per provare a dimostrare il contrario.