C'è un caso De Rossi, fuori squadra per un ritardo

26/02/2012 21:45

Luis Enrique non concede spiegazioni, ma non si nasconde: "I calciatori più importanti devono essere degli esempi. Se non sono pronti devo fare una scelta. Per me sarebbe molto più facile scegliere la formazione titolare. A medio e lungo termine non sbaglio, il gruppo viene prima di tutto. E nessuno mi può assicurare che con un giocatore diverso in campo la sconfitta non ci sarebbe stata". Impossibile non trovare un nesso tra la scelta del tecnico - per altro molto mal digerita anche dallo stesso - e l'incomprensibile nervosismo di una Roma che ha chiuso la sfida in 9 uomini: inspiegabile il calcio di Osvaldo a Cigarini (mai ripreso dalle immagini di Sky, ma segnalato all'arbitro Damato dal quarto uomo) e costato alla Roma il primo rosso. Ancor di più le proteste esagerate di Cassetti a partita già finita per la mancata segnalazione di un fuorigioco. Una Roma nervosissima anche in panchina, persino lo stesso Luis Enrique ha manifestato apertamente la propria insofferenza.

La scelta di punire duramente il ritardo del regista, non è una novità assoluta: fin dal primo giorno l'asturiano aveva chiarito le proprie regole anche con un rigidissimo rigore nelle riunioni prepartita: "Quando ci vediamo a Trigoria, non voglio ritardatari. Il pullman per lo stadio non aspetterà nessuno". Una regola traslata anche a Bergamo, quando il ritardo alla consueta riunione in albergo ha convinto l'allenatore a lasciare fuori . "Non è pronto, non so se lo sarà nel derby". In quel caso, Luis Enrique-Tafazzi la farebbe davvero grossa.

BALDINI: "PUNITO PER RITARDO" - "Nervosismo? Abbiamo regalato 20-25 minuti all'inizio della partita. Due espulsioni sono il dazio più pesante oggi oltre all'ammonizione di Gago che salteranno derby, e oltre alla sconfitta. Un dazio da pagare la rinuncia a ? Evidentemente si, ma ha fatto un ritardo alla riunione tecnica, questo è il motivo. L'allenatore ha sempre detto che ci sono poche regole da rispettare". Il della Roma, Franco Baldini, ha così chiarito la decisione del tecnico Luis Enrique di mandare in tribuna. "Questa volta è toccato ad un giocatore che è quasi lui stesso a dettare le regole, evidentemente ci sono poi delle conseguenze, ma deve essere fatto salvo il principio ed è una scelta avallata dalla società. non l'ha presa bene? E' normale, lui era pronto, pensava di essere pronto e la decisione non poteva accoglierla bene, ma è tranquillo, ve lo assicuro", aggiunge Baldini a Sky, che ammette come sia difficile da capire. "Lo capisco a mia volta. L'allenatore è stato sempre disponibile alle richieste più varie, ha sempre chiesto rispetto di poche regole e non transige, già è successo con Osvaldo. Il nostro allenatore, non ha mai come priorità la convenienza del momento ma per il bene del gruppo a lungo termine, oggi la paghiamo ma siamo sicuri porterà i suoi frutti".

Una decisione che potrebbe comunque essere pericolosa. "Non lo nascondo che potrebbe essere. Certo fa ancora più male quando viene preso un provvedimento verso giocatori che non hanno mai avuto certo comportamenti, ma non può passare il messaggio che se lo fa un giocatore importante non viene penalizzato. E' una discussione filosofica abbastanza aperta", dice il giallorosso.