CAMMINO - Il capitano ha lavorato a Trigoria anche domenica scorsa, quando la squadra era impegnata nella trasferta di Bergamo, insieme a Simplicio e Cicinho che non erano stati convocati. Oggi, dopo il giorno di riposo di cui hanno usufruito tutti, è fissato lappuntamento alle 14 per la ripresa della preparazione. Il cammino verso la sfida con la Lazio però, non sarà dei più semplici: come se non bastasse il caos scoppiato a Bergamo, Luis Enrique si troverà a lavorare senza nove giocatori, convocati dalle rispettive nazionali. Non ci saranno infatti, oltre agli azzurri De Rossi e Borini, Stekelenburg, Pjanic, gli argentini Gago e Lamela, Kjaer e i giovani Viviani e Piscitella. Insomma gruppo meno numeroso, con i rientri a Trigoria che cominceranno non prima di domani (Pjanic)per terminare giovedì (tutti gli altri). Assenze dei nazionali a parte, Luis Enrique dovrà fare a meno di tre squalificati. Nel derby infatti non ci saranno Osvaldo, espulso per il calcio dato a Cigarini, Cassetti, che ha preso il rosso per proteste e comunque non avrebbe giocato, e Gago, che da diffidato ha ricevuto lammonizione che lo mette fuori gioco. (...)
CARICA - Come da programma intanto, si avvicina il derby e i giocatori cominciano a sentirne laria. E mentre Perrotta ha ricevuto in Campidoglio il premio Andrea Fortunato, Taddei, presente al congresso Giovani e lo Sport ha dato la carica: «I tifosi possono stare tranquilli perché già stiamo pensando alla partita, importantissima, con la Lazio. Ognuno sa quanto può dare e gli errori che ha commesso, tutti devono, dare il massimo per non ripeterli. Vogliamo i tre punti, dovremo metterci la cattiveria che è mancata a Bergamo. Il terzo posto? Ci puntiamo ancora perché lobiettivo deve sempre essere il più alto possibile» . Burdisso invece, alle rese con il recupero dopo loperazione al ginocchio, ha tranquillizzato tutti: «Non servirà un altro intervento, spero di aggregarmi alla squadra nel prossimo ritiro. Sono contento, sto recuperando bene. Grazie a tutti coloro che mi hanno manifestato sostegno, tra cui Mourinho, Carlos Bianchi, Ranieri e Conte. Poi la mia famiglia e lamico fisioterapista Cotti. La nuova idea della Roma è forte e seria, i tifosi sono più maturi. Bisognava cambiare da anni, ora siamo sulla buona strada, anche grazie a Luis Enrique, un tecnico che ci ha conquistato, impossibile non seguirlo» .