07/02/2012 08:35
«Per quanto mi riguarda, lho conosciuto un anno e mezzo fa. Chiesi informazioni ad Ancelotti prima di convocarlo: mi fece un quadro molto positivo del giocatore. E siccome Carlo difficilmente sbaglia, Borini mi ha ripagato sul campo. Ormai è un pilastro dellUnder 21 (che aveva già testato con Casiraghi ct, ndr) ».
Eppure il Chelsea lha lasciato andare via a parametro zero soltanto otto mesi fa.
«Ma immagino ci siano stati problemi di natura contrattuale. Non è stata una questione tecnica. Anzi, sono convinto che gli anni inglesi siano serviti tantissimo a Fabio per acquistare carattere, spirito e professionalità».
Quali sono le sue qualità migliori?
«E un attaccante generoso. E molto bravo a concludere ma sa dettare anche i tempi del pressing, facendo partire la fase di non possesso».
E della persona cosa può dire?
«Posso raccontarle una storia. Quando giocammo in Liechtenstein, commise una sciocchezza beccandosi due ammonizioni in pochi minuti. LItalia alla fine vinse 7-2, anche in dieci contro undici. Rientrammo negli spogliatoi e Fabio piangeva. Non si dava pace. E un ragazzo che vive per il calcio».
Le sembra pronto per la Nazionale di Prandelli?
«Sono il ct dellUnder 21, non mi permetto di dare consigli a Cesare. Però...».
Però?
«Durante lultimo torneo di Tolone gli ho detto cosa penso: se gioca nella Roma, se gioca titolare in serie A, è già adatto a certi livelli. Deve solo stare attento a non perdersi: ma sono certo che non succederà, perché Fabio è un giovane con la testa da professionista».
Vi siete sentiti dopo la doppietta che ha segnato allInter?
«No, non ce nè bisogno. Io voglio stargli vicino nei momenti meno felici. E già lho fatto lanno scorso, quando gli è capitato un grave infortunio alla spalla, e in questo inizio di stagione, dopo lincidente alla coscia. Adesso lascio che si goda queste ore allegre, ricordandogli che deve continuare a lavorare per restare in alto».