CONSENSI - Luis Enrique però è questo, senza mezze misure. E ieri il tecnico giallorosso lo ha ribadito a Coverciano, dove con gli altri allenatori del calcio italiano era alla Panchina dOro. «Io voglio che quando parlo ci siano tutti - ha raccontato alla platea di colleghi riuniti nellAula magna del centro tecnico federale - e pretendo la massima attenzione. Anzi, non li voglio attenti ma affamati» . Lallenatore giallorosso, nella fattispecie, considera la riunione tecnica linizio vero e proprio della partita, lingresso nel clima dei novanta minuti. Inconcepibile per lui che un professionista non abbia visto lorario sulla lavagna: «La squadra ha la massima libertà, i giocatori non hanno divieti particolari, possono anche usare i telefoni dove altri allenatori li vietano. Ma proprio per questa libertà di cui godono voglio il massimo rispetto di quelle due o tre regole che ho stabilito, quelle necessarie per controllare un gruppo». (...)
CONTRO - Non solo consensi però. I colleghi lo hanno applaudito. Di diverso parere Zamparini: «Io lavrei rimandato a calci in Spagna». Perché ieri il caso Luis ha tenuto banco un po ovunque. E alcuni commenti non sono stati del tutto positivi. Per esempio quello del presidente del Palermo, Zamparini: «Io avrei chiamato il mister e gli avrei chiesto che c.... stai facendo?, non credo alla storia del ritardo, se lesclusione fosse dipesa davvero da quello avrei dato un calcio a Luis Enrique per irmandarlo in Spagna. C'è sotto qualcosa di più grosso» . E che ci sia dellaltro lo hanno pensato tanti tifosi, che ieri si sono scatenati. Perché va bene lintransigenza, ma ogni tanto bisognerebbe saper anche chiudere un occhio. (...) Altro tema di dibattito: possibile che per un ritardo e per un colpo a un compagno sia prevista la stessa punizione?
«Ai miei giocatori do molta libertà e poche regole però pretendo che queste siano rispettate da tutti»
fu allontanato dal gruppo, furono i compagni a chiedere che continuasse ad allenarsi con loro. Poi saltò Firenze» fanno sapere da Trigoria.
PARERI - I pareri degli addetti ai lavori sono stati tantissimi. «Non credo che sia stato mandato in tribuna per il ritard o - ha detto il tecnico del Pescara, ex giallorosso, Zeman - ma se così è e ci sono delle regole è giusto vengano rispettate, anche da De Rossi» . E anche lallenatore del Lecce Serse Cosmi ha detto la sua: «Ognuno ha le sue regole nel vivere lo spogliatoio e nel farle rispettare. Luis Enrique non è solo, c'è una società alle sue spalle, che ha avallato la scelta e va rispettata. Purchè siano coerenti con tutti» . Luis Enrique a Coverciano era accompagnato dal fido collaboratore, il motivatore Antonio Llorente. Ad aspettarlo cera anche il direttore generale giallorosso Franco Baldini.
CONCESSIONI - Le discussioni sono andate avanti, praticamente non si è parlato daltro. E I tifosi in una certa maggioranza non lhanno capito. Con De Rossi già cè stato un mezzo chiarimento nel tardo pomeriggio, dopo le parole di riavvicinamento di De Rossi, il caso si è trasformato in Luis Enrique e i suoi metodi. I due protagonisti della vicenda tra laltro hanno un grande rapporto: dopo la vicenda di Bergamo hanno parlato, un mezzo chiarimento già cè stato. Si rivedranno giovedì a Trigoria, quando De Rossi tornerà dalla Nazionale, a tre giorni dal derby. I metodi di Luis Enrique infine, non prevedono solo massimo rigore, ma comprendono anche concessioni alla squadra. I suoi giocatori lo seguono, gran parte dei tifosi si interroga, i colleghi lo celebrano, la critica si divide. Prendere o lasciare: Luis Enrique, hombre vertical , è fatto così. (...)