Il grido di Luis: «Ghiaccio o no, Roma all'attacco»

13/02/2012 09:39

Linea verde La squadra è arrivata a Siena intorno alle 19.30, senza grandi intoppi: il treno fino a Firenze ha accumulato venti minuti di ritardo, poi il pullman. Luis Enrique ha lasciato a casa Gago e sembra intenzionato a promuovere Viviani nel ruolo di vice . «Federico ha fatto tutto l'allenamento ed è in ottima forma — racconta il tecnico a proposito del baby mediano —. La Roma ha un vivaio incredibile e i risultati si vedono. Mi piace puntare sui giovani quando hanno qualità». Soprattutto in attacco, dove all'ombra di e in attesa del rientro di Osvaldo («L'ho portato, ma non è ancora al 100%», ricorda Luis), Lamela e hanno conquistato minuti, partite, gol. Soprattutto l'azzurrino. «Ma io in questo momento sono più contento di Lamela — stupisce Luis Enrique —. Lui è un grandissimo, mentre deve ancora lavorare tanto». Ovvio che Luis cerchi di stimolare l'argentino, non in un momento stratosferico. «In una stagione lunga i calciatori vivono alti e bassi — prosegue l'allenatore —. Per dire, adesso non penso che sia un fenomeno né che prima fosse un disastro. Ognuno ha il suo stile e le sue caratteristiche, io sono contento di tutti».

All'andata Siena, Parma e Atalanta: tre appuntamenti prima del derby che possono far lievitare la Roma. Ovvio che Luis Enrique pensi solo alla sfida di questa sera. «Anche perché all'andata fummo fortunati a pareggiare: il Siena è squadra corta che gioca in ripartenza. Attenzione». E copritevi!