Poker show e De Rossi. Roma, è festa doppia

06/02/2012 09:58

Decisivo l'ultimo incontro, venerdì, con Sergio Berti, manager del calciatore. «In settimana — ha spiegato il — abbiamo raggiunto l'accordo. Non volevamo togliere attenzione alla partita con l'Inter e per questo non lo abbiamo detto prima. Nella conferenza stampa saranno illustrati i termini dell'accordo. In questi mesi tante società lo hanno cercato, ma le richieste non arrivavano a noi perché, potenzialmente, non eravamo più titolari del suo cartellino. Questo era il motivo della difficoltà della trattativa da parte nostra. Era un calciatore libero e siamo particolarmente contenti che la squadra che ha scelto lui sia stata la Roma». Nell'accordo per il rinnovo non sarà inserita una clausola rescissoria. Sarebbe stato come dire: non crede nel progetto. Proprio per il sacrificio economico che ha fatto (il Manchester gli offriva 9 milioni a stagione, la Roma arriverà a poco più di 6) e per la dimostrazione di attaccamento alla maglia, la società non «incatenerà» il giocatore nel caso in cui, in futuro, chiederà di poter fare un'esperienza altrove.

« è per noi un calciatore fondamentale, così tanto importante che quando saranno rilevati i termini dell'accordo ve ne renderete conto», ha concluso Baldini.

Sull'argomento è intervenuto anche Luis Enrique, a fine partita. Il tecnico spagnolo ha sempre mostrato un grande ottimismo sul rinnovo di Capitan Futuro: «Non ho mai avvertito il peso di questa situazione perché sapevo che lui voleva rimanere a Roma a vita e che la società voleva tenerlo. È stata una trattativa difficile sia per Daniele, sia per la società, ma il vero peccato è che un giocatore del suo livello sia arrivato così vicino alla scadenza. Sono contento perché è un riferimento per tutti i romanisti e per tutta la squadra e lo diventerà ancora di più nei prossimi cinque anni. È una bandiera e lo resterà». La notizia del rinnovo di ha rischiato di far passare in secondo piano la bella vittoria contro l'Inter. Una vittoria che Luis Enrique rivendica pienamente, soprattutto quando in molti si affrettano a sottolineare più i demeriti dell'Inter che i meriti della Roma: «Siamo stati superiori all'avversario per tutta la partita. Il merito è il nostro, non è un demerito dell'avversario. Anche a Cagliari abbiamo fatto la partita, solo che abbiamo commesso anche errori incredibili. Oggi siamo stati più attenti e quando giochiamo così diventiamo una squadra diversa. Il peccato è non farlo ogni tre giorni».