01/02/2012 08:38
Sorpresa Perrotta Tutto ruota intorno a Pjanic, ovviamente. Averlo o non averlo non è la stessa cosa, neanche per uno come Luis Enrique, che si affanna ogni volta a dire che i suoi giocatori sono tutti uguali. «Lunedì sembrava che Miralem non potesse farcela, ieri stava meglio ha detto ieri il tecnico giallorosso . Sembrava un colpo molto duro, ma alla fine penso possa giocare, anche se non voglio rischiare nessuno».
Senza De Rossi («Daniele sta molto meglio, ma il suo problema va avanti da qualche anno. Spero torni il prima possibile», ha invece detto di lui l'asturiano), Gago verrà dirottato di nuovo in cabina di regia e avere Miralem vuol dire garantirsi qualità e inserimenti tra gli intermedi, dove il terzo giocatore della mediana dovrebbe ballare tra Greco e Simplicio (ma potrebbe esserci anche il colpo di scena, con il recupero a sorpresa di Perrotta nella linea dei centrocampisti). Del resto, nel gioco di Luis Enrique sono fondamentali proprio gli inserimenti in profondità dei due intermedi, che devono essere bravi ad andare negli spazi lasciati liberi dagli attaccanti esterni quando questi accorciano verso il pallone (portando, di conseguenza, il rispettivo difensore fuori dalla zona di riferimento). Una cosa che Pjanic fa bene e alla quale Luis Enrique non intende rinunciare.
Qualità La sfida di stasera, questo è certo, sarà di quelle dure, come si è già visto nella gara d'andata (vittoria sarda per 2-1 all'Olimpico, anche se quella era tutta un'altra Roma) e considerando anche che il Cagliari può schierare in mezzo al campo giocatori del grande valore di Daniele Conti, Nainggolan e Cossu. «Quella sarda è una squadra che gioca sempre con lo stesso modulo, il 4-3-1-2, una squadra che ha un centrocampo di livello continua Luis Enrique . Forse potrà essere questa la chiave della partita, noi dovremo essere bravi a fare la nostra proposta proprio lì. Ma una cosa è certo, mi aspetto una partita difficile, a rischio per noi». Senza Pjanic, forse anche un po' di più. Il bosniaco in campo, infatti, vorrebbe dire anche costringere Nainggolan a preoccuparsi di contenere e non solo di offendere, spingendo come mezzo sinistro di centrocampo. Il bosniaco, d'altronde, sembra finalmente aver trovato anche continuità nelle sue prestazioni (dopo un primo periodo di ambientamento in cui aveva fatto intravedere ottime cose), oltre a garantire pericolosità sui calci piazzati, come dimostrato ampiamente nella sfida di domenica contro il Bologna. Averlo o non averlo non è la stessa cosa, neanche per Luis Enrique. E in mezzo può garantire tutt'altra qualità alla Roma, proprio dove probabilmente si deciderà la sfida di stasera.