Ritardo alla riunione tecnica poi scontro con l'allenatore. E Luis Enrique: «Lo rifarò...»

27/02/2012 08:56

La discussione Se l'allenatore si limita a dire: «Daniele non era pronto», il d.g. Baldini spiega: «Ha avuto un ritardo alla riunione tecnica, è stata una distrazione». Sui dirigenti torneremo dopo, perché il vero protagonista dello psicodramma è l'allenatore.  Per Luis Enrique arrivare in ritardo a quella riunione è quasi come giungere dopo il fischio d'inizio: un peccato imperdonabile. E quando lo ha detto all'azzurro questi ci è rimasto male, anzi, si è seccato e gli ha risposto ruvidamente. Tutto ciò ha irrigidito le posizioni e a nulla è valso l'intervento di gente esperta come Perrotta e Heinze per far cambiare idea allo spagnolo: in tribuna ma l'a.d. assicura che poi il giocatore ha chiesto scusa, come Kjaer alle prese con misteriosi postumi influenzali.

«Lo rifarei e lo rifarò» Incalzato dalle domande Luis Enrique ringhia: «Io ero pronto alle 7 di mattina: io. Ciò che penso lo dico in faccia ai calciatori. Forse ho sbagliato, forse questo ha innervosito la squadra, ma nella stessa situazione lo rifarei e lo rifarò. Con un altro calciatore non sarebbe andata diversamente. La squadra va sempre avanti a qualsiasi giocatore e occorre disciplina. Devo fare ciò che vogliono gli altri o ciò che voglio io? Se va bene è così, se no può venire un altro». Il tecnico però ha visto lo sfaldamento ottenuto. «E infatti la cosa mi preoccupa. A breve termine può essere uno sbaglio, ma sono convinto che a lungo termine è la decisione giusta. Non sono un allenatore di grande esperienza. ma ho vissuto per 15 anni negli spogliatoi e conosco i giocatori. Se vogliamo essere una squadra nel futuro vanno fatte certe scelte». Al momento comunque la casella di sconfitte stagionali è arrivata a quota 11: decisamente troppe. e soprattutto in vista di un derby in cui mancheranno Gago, Cassetti e Osvaldo squalificati.

Baldini a disagio E la dirigenza? A parole appoggiano l'allenatore, ma la mimica dei volti trasmette disagio. «Peccato sia toccato a un giocatore esemplare — dice Baldini — ma se dalle poche regole che abbiamo si deroga se ne pagano le conseguenze. È pericoloso fare eccezioni. ? Sfido a prenderla bene, non era felice, ma ha accettato la decisione. Luis era scosso, scuro in volto, aveva un tormento interiore. Credo che la squadra abbia risentito della decisione e l'allenatore sapeva che avremmo potuto pagare dazio. Comunque ci saranno conseguenze. Non nascondo che la rigidità potrebbe essere pericolosa, ma non può passare il concetto che un giocatore importante possa essere graziato». Così è se vi pare.