21/03/2012 09:00
IMPEGNO - Altro concetto che il direttore generale giallorosso ha illustrato in passato, è quello dellesempio del Barcellona. Il modello trova molti appoggi anche tra chi si occupa di altri sport, non solo di calcio. Baldini chiaramente pensa alla squadra di Guardiola, ammirata in tutto il mondo. «Hanno cominciato più di venticinque anni fa, venivano criticati da quelli del Real Madrid perché non vincevano mai» racconta il dg romanista, pronto a fare la stessa cosa a Trigoria. Non manca, in tal senso, un po di autocritica per le scelte del passato: «Adesso mi sto impegnando per cercare di cambiare anche il mio modo di pensare. Punto, per esempio, a considerare cento volte più costoso un giocatore in prestito che una struttura che sarà per sempre della Roma. Certo se poi ci si spaventa per un preventivo di 200.000 euro per rifare gli spogliatoi o comunque per un lavoro volto a migliorare le strutture, e poi si spende magari un milione per un giocatore in prestito allora non va» (...)
ROMA - Nel discorso che riguarda i giovani, Baldini tocca tematiche molto vicine alla realtà giallorossa di oggi: «Spesso si ricorre alla parola giovani per giustificare un progetto, che ovviamente non può essere vincente fin da subito. A volte sembra che parlando di progetto si voglia chiedere tempo, ma è vero solo in parte. Ai giovani voglio credere, non vanno usati solo come un alibi se non arrivano i risultati, ma come un credo». Anche a Trigoria, Baldini è pronto a cambiare tante cose: «Al momento per esempio, i genitori devono accompagnate i ragazzi e poi aspettarli per ore fuori, senza avere nemmeno un posto dove attendere. Mi si stringe il cuore» . Poi il solito dilemma, perché nello sport, nel calcio soprattutto, il risultato conta più di ogni altra cosa: e allora giovani, con i quali sarà più difficile raggiungere lobiettivo, o giocatori desperienza? Roma crede nei giovani «Questanno noi abbiamo puntato molto sui giovani, ovviamente dopo qualche partita persa anchio mi sono trovato a pensare che lanno prossimo servirà più esperienza» . Perché di pazienza nellambiente-calcio ce nè poca davvero. A Roma però, qualcosa è cambiato: «Ci serviva supporto, e ci serve ancora. Questanno il vero salto di qualità lhanno fatto i nostri tifosi, una cosa che non ci aspettavamo, una cosa molto positiva. Ci saremmo aspettati più comprensione dai media e dalle istituzioni, invece è stato più forte il supporto dai tifosi» . Aspetto questultimo, sottolineato anche dai giocatori giallorossi. Anche se lunedì sera, prima della partita con il Genoa, i tifosi hanno esposto uno striscione che recitava così: «Noi sosteniamo le vostre idee, ma la nostra voce merita sfide europee»