Baldini vola dagli americani

13/03/2012 10:22

In questi giorni sono circolate notizie su una presunta uscita di scena di Ruane e D’Amore, i due azionisti meno noti della cordata. Ma alla Roma la dismissione delle quote non risulta. Anzi, gli americani continueranno ad investire ancora per decine di milioni di euro nei prossimi due o tre anni. È vero invece, ma era noto da tempo, che la Roma sta cercando ulteriori investitori di piccolo cabotaggio nel settore dei new media in altri mercati, in particolare in quello asiatico, considerato molto appetibile per il brand giallorosso. È la prima volta di Franco Baldini in America. Ufficialmente come della Roma, ufficiosamente come vicepresidente esecutivo, veste che a Trigoria gli è universalmente riconosciuta.

È quindi, semmai ce ne fosse stato ancora bisogno, proprio la legittimazione del ruolo e dell’importanza di Baldini, che con i soci americani, di cui è il punto di riferimento italiano, non intratterrà solo rapporti di mera rappresentanza. Si parlerà anche di questioni concrete. Ad esempio l’andamento della squadra, ma anche la tournée in programma quest’estate, che dovrebbe prevedere tre partite contro avversari di alto livello (una partita si dovrebbe giocare a New York, l’altra a Boston mentre per la terza à si deve ancora prendere una decisione definitiva). Baldini farà quindi ai soci il punto della situazione. Anche se tra un mese è probabile che torni in Italia James Pallotta per l’aumento di capitale e anche per mettere a punto tutto il lavoro da fare a Trigoria in vista del mercato estivo. In occasione della sua precedente visita, il manager statunitense aveva assicurato allo stesso Baldini, ma anche al ds , che avrebbero avuto a disposizione tutte le risorse necessarie per costruire una grande squadra in vista della prossima stagione. Le stesse rassicurazioni Pallotta le aveva fatte alla squadra prima dell’ormai celebre tuffo in piscina conquistando i giocatori con quel «la Roma non deve avere paura di niente». Che è stato, è e sarà una sorta di manifesto programmatico della cordata made in Usa