Borini, che giornate! Confermato a Roma

02/03/2012 09:18

ALLEGRIA - E’ contento soprattutto il giocatore che lo scorso anno, di questi tempi, era stato ripudiato dal Chelsea e stava per passare in prestito allo Swansea, nella seconda serie inglese. Oggi è per rendimento e numeri il miglior attaccante della Roma: sette gol in campionato, uno in Coppa Italia, è andato a segno sette volte nel 2012 diventando il numero uno della squadra per media-reti.
 
LA PRIMA - Con i numeri e l’applicazione, ha anche conquistato Prandelli. Che lo avrebbe convocato più avanti, lasciandolo all’Under 21 di Ferrara, ma ha scelto di accelerare quando lo ha visto ammucchiare palate di gol, l’ultimo dei quali domenica a Bergamo in una giornata antipatica per la Roma. Tanto più che in ossequio al codice etico, il ì aveva escluso l’altro romanista Osvaldo che era stato espulso durante la partita con l’Atalanta. E allora, largo ai giovani incontentabili. Proprio a Genova, aveva segnato la prima rete in serie A. «Sono dispiaciuto - ha raccontato - perché ho sbagliato un gol. Sarà stata l’emozione dell’esordio»
 
LE FRASI - Sono parole di un ragazzo che non si fermerebbe mai, che correrebbe su e giù all’infinito. Parole più belle di quelle pronunciate alla vigilia di Italia-Usa ( «A me non potrebbe succedere di presentarmi in ritardo a una riunione, perché arrivo sempre venti minuti prima...» ) con un’innocenza che il compagno di azzurro ha compreso e accettato, ma che i dirigenti della Roma non hanno gradito: non è la prima volta che pronuncia delle frasi un po’ “disattente”. Dopo la famosa cena di squadra a Via Veneto, ad esempio, rivelò: «Io non c’ero. Forse in certi casi sarebbe meglio stare a casa» . Espresse un parere rispettabile ed educato. E magari non malizioso. Ma anche piuttosto lontano, concettualmente, dalle logiche dello spogliatoio. 
 
LA PRIMA/2 - La squadra comunque ha imparato ad apprezzarlo per la qualità e la sostanza che mette in ogni partita. Non c’è nessun giocatore della Roma che arrivi a questo derby così in forma. «Per me sarà il primo - spiega , che all’andata era in panchina - e sono curioso di viverlo. Ho notato che questa sfida a Roma è vissuta molto più intensamente che a Londra» . (...)