Curva Sud baluardo dell’essere

01/03/2012 09:43



Nel caso della siamo ancora alla Genesi del tifo. “Noi baluardo dell’essere, voi simbolo dell’apparire” era lo striscione esposto ai dirimpettai la notte del 16 ottobre. Scontro fra pronomi e fra visioni. I ragazzi della Sud hanno deciso da tempo di restare il più possibile vicini all’idea originaria (e originale) del movimento ultrà: sentimento, valori, voglia di stupire, fedeltà, goliardia, amicizia senza compromessi, senza mediazioni tanto più con queste istituzioni che ti chiedono di mandare un fax al ministro di turno della Pubblica Ottusità per poter dire, magari, un Ti amo. E’ successo. Oggi sarebbe reato. Diffidati per una dichiarazione d’amore. E’ successo quando si poteva andare allo stadio persino coi propri figli e deciderlo all’ultimo momento, perché magari quella mattina c’era il sole veramente, nella preistoria in cui la passeggiata fra il Lungotevere e quella Cosa di marmo bianco era possibile, libera, sena pre-filtraggi, gabbie gialle, tornelli, scanner umani: oggi devi farti l’analisi del sangue, capire che targa hai e guardare il numero della Tessera buona soprattutto per andare all’Upim dove si smercia il pensiero dominante e slogan preconfezionati o cartoline d’epoca, magari di una Curva che scriveva Ti Amo. La domenica sarà : nessuna coreografia, solo gola, sciarpe e bandiere. Il cuore non costa e non si vende. O ce l’hai o meno. I laziali, si dice, invece stiano ancora cercando i soldi per mettersi in ghingheri. La vanità, si sa, è il loro peccato preferito. Per questo vennero cacciati dal posto dove semplicemente si è