04/03/2012 10:46
Poi arriva il 10 marzo. La sera del derby. Gioca in casa la Lazio, Francesco invita Ilary allo stadio. La Roma campione dItalia umilia i biancocelesti, Vincenzo Montella fa volare tutti i romanisti, non ce nè per nessuno. La festa è grande, manca solo il sigillo finale. E chi se non lui - Lui - poteva pensarci? Manca più o meno un quarto dora alla fine della partita, Totti prende palla ai 25 metri, vede Peruzzi fuori dai pali, non ci pensa un attimo: pallonetto, gol. Uno dei più straordinari della sua carriera. La dedica che aveva pronta, daltronde, meritava una prodezza del genere. Francesco esulta, si alza la maglia numero dieci, sotto ne ha unaltra bianca con una scritta rossa. Una dichiarazione: "6 unica". Tutti pensano che sia per la Roma, lui un poci scherza sopra, in zona mista dopo la partita dice e non dice, arrossisce, sorride, conferma e nega, poi col passare dei giorni viene fuori la verità. Era (è e sarà) una maglietta damore. La storia poi è nota: Ilary quasi non se ne accorge, il rapporto tra loro cresce e arriva fino al matrimonio del 2005. Nascono due bambini, lamore, tra un gossip e laltro, prosegue. E si arriva a un altro marzo e a un altro derby, quello dellanno scorso. Ilary è in tribuna, Francesco in campo. E fa altri due gol alla Lazio: punizione e rigore sotto la Sud. In porta cè Muslera insieme al laser, lOlimpico impazzisce per la doppietta del Capitano che manda tutti a casa e regala unaltra giornata indimenticabile ai romanisti. La dedica, ancora una volta, è per Ilary. La maglietta stavolta non ce lha sotto la maglia ma ha chi gliela passa da bordo campo. Cè scritto: "6 sempre unica". Perché le cose, a volte, vanno dette e ridette. Stavolta lei se ne accorge, dalla tribuna dà unocchiata al televisore per vedere meglio, ride. E la Roma vince. Come succede quasi sempre quando Totti segna alla Lazio. E oggi? Oggi è ancora marzo. Ancora derby. Dieci anni dopo. E sarà ancora amore. La dedica potrebbe essere sempre la stessa. Unica