31/03/2012 11:39
A far discutere, come detto, il servizio di Paolo Calabresi sulla tentata truffa al club giallorosso e lauto-difesa dei personaggi coinvolti. Almeno due su tre. Perché se Roberto Renga ha scelto la via del silenzio, in mattinata Mario Corsi e Giuseppe Lomonaco, dai microfoni di Centrosuonosport, hanno detto la loro: «Ci contestano la ricettazione e se è così vuol dire che il documento è vero, ma non potevamo averlo», le parole di Corsi, mentre Lomonaco ha spiegato: «Hanno tagliato e cucito il video, volevano incastrarmi». In tutto questo quadro, mentre la Roma continua a non dire una parola sulla vicenda, emerge un altro nome. Ed è un nome che fa rumore. Quello di Luciano Moggi.
Il Giornale e La Repubblica lo hanno scritto ieri mattina, lo stesso Calabresi lo ha confermato a Il Romanista: «Moggi - si legge sul Giornale - telefona a Calabresi e lo riceve nellufficio del suo avvocato, racconta la «iena» a verbale. "Una chiacchierata surreale". Nellincontro si sarebbe parlato di tutto e di niente, tranne un riferimento fatto al figlio di Calabresi, autentico campioncino delle giovanili della Roma (gioca negli Allievi Nazionali, ndr). Per i pm questincontro «anomalo» merita più di un approfondimento. Per Moggi, contattato dal Giornale, è un abbaglio: «Non so di cosa si stia parlando, figuriamoci se so di questi dossier. Quanto a Paolo Calabresi è lui che da tempo insiste per fare unintervista dopo che una volta ci provò travestendosi da cardinale». Moggi in alcune dichiarazioni di ieri ha poi ribadito il concetto: «La vicenda parla da sola, se vengo chiamato in causa da uno che per vivere è costretto a travestirsi da cardinale». Adesso della vicenda continuerà ad occuparsi la magistratura che dopo la denuncia della Roma ha aperto uninchiesta e ha ascoltato i protagonisti della vicenda: lo stesso Calabresi, ad esempio, è stato ascoltato in procura nelle scorse settimane per oltre sei ore. A Trigoria nessuno vuole o vorrebbe pensarci più, la speranza è che questa vicenda venga al più presto messa da parte e che si torni solamente a pensare al calcio giocato.