27/03/2012 09:51
Non a caso i grandi giocatori gli pronosticano un futuro luminoso: a Totti, per esempio, piace tantissimo, Cassano lo considera un fenomeno e lo stesso Aguero è convinto che Erik possa scrivere pagine importanti del calcio argentino. Glielo ha detto quando si sono visti («tu devi stare tranquillo perché sei un grande») e lo ribadisce anche a chi ha modo di parlarci. In Inghilterra come in Argentina. La speranza è che tutti gli attestati di stima che sta ricevendo possano tirargli su il morale perché questo non è un periodo facile per Erik.
Dallespulsione di Torino contro la Juventus in Coppa Italia qualcosa è cambiato: gli avversari hanno iniziato a prendergli le contromisure, i falli sono aumentati, le provocazioni pure. E sono cresciute anche le pressioni: per quello che ha fatto vedere nella prima parte di stagione, tutti si aspettano da Lamela sempre qualcosa in più. Lassist o la giocata decisiva, per non parlare dei gol che non arrivano: uno solo in campionato (a fine ottobre il giorno dellesordio) e due in Coppa Italia a gennaio alla Fiorentina. «Ma lui - dicono a Trigoria - non è stato preso per segnare. Sapevamo che non era una prima punta».
Anche al River non aveva grandissima confidenza con la porta (38 presenze e 4 gol per lui) ma era comunque uno dei giocatori più forti e più stimati della squadra nonostante la giovane età. A Roma le cose non sono poi così diverse e per questo tutti gli sono accanto. A lui basterebbe una grande prestazione per far tornare le cose in ordine e domenica potrebbe essere la giornata ideale: con Borini out e accanto a Totti e Osvaldo per premesse per una partita da ricordare ci sono tutte.