L’italianista e i rivoluzionari

07/03/2012 09:43

ntinuato a lavorare con serietà e professionalità. I frutti sono evidenti, la Lazio gira e guadagna punti, nonostante i numerosi infortuni. Tutto merito di chi, se non del mister che predica umiltà e saggezza? Adesso non bisogna cullarsi sugli allori, perché abbassare la guardia potrebbe voler dire perdere un treno su cui i tifosi vogliono salire ad ogni costo. Ora che ogni traguardo è fallito bisogna pensare alla Roma di domani. E il futuro non deve prevedere né Luis Enrique né e Baldini, che hanno completamente sballato la campagna acquisti. Josè Angel, Bojan, Kjaer, Marquinho, Osvaldo a che cosa sono serviti? E le cessioni di Pizarro e Borriello dove le mettiamo? Una catastrofe. È chiaro che la «rivoluzione» deve avere una «controrivoluzione», che non può essere guidata da chi ha ridotto la Roma ai minimi termini. I proprietari americani (se hanno voce in capitolo) programmino da subito. Lucho non può andar via adesso? Gli si dia il benservito per giugno. e Baldini non hanno convinto? La porta di Trigoria è aperta e lor signori si possono accomodare. DiBenedetto, Pallotta, Unicredit: non sempre la fretta è cattiva consigliera.