La Coppa Italia dei baby apre la nuova era

23/03/2012 09:32

La Roma risponde con Politano, che col sinistro piazza la palla dove Branescu non può arrivare, ma il guardalinee sventola la sua bandierina negando il gol all’esterno giallorosso, in posizione regolare al contrario di Tallo al centro dell’area. La vista a Viareggio sembra un lontano ricordo: i bianconeri di Baroni lasciano alla Roma il controllo della gara e la Coppa resta a due gol di distanza. Il primo tempo si chiude senza reti e senza troppe emozioni: Nego e Tallo provano almeno a centrare la porta prima di rientrare negli spogliatoi, mentre le stelle della restano opache. Chiarissime invece le parole dei tifosi romanisti nei confronti di Gianluca Pessotto, responsabile del settore giovanile bianconero, riferite al tentato suicidio del 2006. Ricordo che stona nella notte dedicata ai sogni dei giovani. La torna a farsi riconoscere nel secondo tempo: l’emozione lascia il posto alla grinta di Padovan, che al 6’ viene chiuso e atterrato da Barba ma riesce ad alzarsi e a tirare d’istinto, sfiorando il palo più vicino. Tallo sfugge a Gouano e prova il , Branescu si allunga e concede solo l’angolo. Nego, propositivo come di consueto, sciupa il filtrante di Verre lasciando al la possibilità di intervenire sui suoi piedi stranamente timidi. L’ingresso di Libertazzi per Padovan non somiglia affatto a quello decisivo nella gara d’andata.

Da due calci piazzati vengono le maggiori minacce: a Chibsah risponde Viviani, ma le reti restano inviolate. Al 35’ uno strepitoso Nego affonda sulla fascia sinistra e serve Tallo, limitato da Rubin. Frediani prova a emozionare il pubblico accorso in massa con un tiro last minute senza precisione che porta con sé una certezza: il tempo è scaduto, la Coppa è giallorossa. Dalla vincitrice del Viareggio ci si aspetterebbe una spinta in più per provare almeno a vincere la partita e fare bella figura. La prestazione sottotono dei giocatori qualitativamente migliori, come Spinazzola, Bouy e De Silvestro, spengono l’intera squadra, che dorme anche quando l’orologio dell’Olimpico dice che mancano solo tre minuti di recupero alla fine. Tutto persino troppo facile per la Roma di , che ringrazia e si prende la Coppa, accontentandosi di uno 0-0 insapore ma bellissimo.