Luis Enrique:«Bene i tre punti ma troppi rischi»

20/03/2012 08:31

La squadra che ha battuto il però non lo ha fatto impazzire, proprio quando in tanti hanno cominciato a tirare fuori la solita tesi: ecco, finalmente una vittoria normale, fatta di sofferenza e di concretezza. (...)«Mi è piaciuto l’inizio, ma a parte questo non mi piaciuto niente. Abbiamno vinto, è stato bello non prendere gol, Osvaldo ha segnato una rete bellissima, però c’è qualcosa da rivedere. Tutto questo rafforza la squadra, ma noi siamo stati troppo imprecisi. Non hanno funzionato gli automatismi? Dipende dallo stato dei calciatori, dagli avversari e il ha fatto benissimo. Sono stati bravi a fare pressing e noi eravamo in difficoltà, abbiamo fatto però quattro-cinque palle gol, Frey è stato bravissimo. Così non mi piace vincere, ma è importante prendere i tre punti in questo momento. Nel calcio è importante la regolarità nei risultati». Del resto, se devi vincere solo con la fortuna, che l’hai chiamato a fare uno come Luis Enrique? Lui ci tiene al gioco, al bel calcio. Vincere attraverso il gioco, stavolta non è successo.

Primo tempo bene il secondo male? «Tutte e due male», ribadisce lo spagnolo. «Non ho visto pressing, troppi palloni persi, ripeto, mi piace solo il risultato. Il poteva pareggiare, noi abbiamo sbagliato sotto porta».

Qualche annotazione (spiegazione) tattica. Su Lamela ad esempio, che dietro le punte rende meno e segna poco. «Non credo che sia stato preso per fare gol, è un classe ’92, ha una grande personalità e umiltà che può essere importante per la sua carriera. I terzini spingevano a turno? Stiamo lavorando sull’atteggiamento della squadra. Voglio sempre i terzini alti, io cerco solo di migliorare la squadra. Nelle ultime due partite ha cambiato? Non ho cambiato niente, è migliorato lo stato d’animo perché abbiamo vinto a Palermo, dove tra l’altro abbiamo giocato una buona partita. È ben più difficile lavorare quando non vinci, è importante ottenere i risultati ma bisogna capire il perché arrivano certi risultati. Stavolta non l’ho capito, ma forse sbaglio io».

Chiusura sui tifosi, che dal «mai schiavi del risultato» sono passati alla richiesta (bisogno, voglia) di andare in Europa. Un commento? «Loro meritano non solo di andare in , ma di vincere tanti scudetti. Noi cerchiamo di fare il meglio e su questo non devono avere dubbi».