20/03/2012 09:16
Poi c'è un'altra novità: la squadra spesso cerca gli attaccanti con lanci lunghi, lo ha fatto molto contro il Genoa e infatti così Osvaldo ha segnato l'unico gol e ne ha sfiorati altri due. Nella ripresa il Genoa ha addirittura fatto possesso palla mentre la Roma è arretrata, ha alzato la diga ed ha cercato di colpire in contropiede. Una Roma, insomma, diversa dalla solita, molto più pratica ma non certo bella. Continua a buttare via palle gol importanti e alla fine rischia di subire il pari. Ha confermato invece questa capacità di colpire subito, è la squadra che segna di più in avvio ma farebbe bene a consolidare poi il vantaggio. In questo caso non ci è riuscita anche perchè Lamela ha deluso, Borini non è stato il solito e Osvaldo dopo un primo tempo esplosivo si è spento. Insomma una Roma a metà, più brava dietro che in avanti. E questo è un autentico paradosso. (...)
Il Genoa però non è rimasto a guardare e anzi la partita ha preso una piega imprevedibile: la Roma ha fatto solo a tratti il suo proverbiale possesso palla ma lo ha alternato a lanci lunghi, negli spazi, con cui ha creato oltre al gol altri pericoli a Frey. Solo che Lamela non ha toccato palla per gli interi 45' e anche Borini ha combinato poco. Al contrario il Genoa per lunghi tratti ha fatto la partita, ha pressato i romanisti senza lasciare loro il dominio a centrocampo, ma davanti raramente è stato pericoloso. Al 13 Palacio ha saltato due romanisti ma il suo diagonale è stato deviato in angolo da Stekelenburg e poi al 32, su cross del solito Palacio, Belluschi ha tentato una deviazione ma nel contrasto con Heinze ne è venuto fuori un tocco troppo lento. Gilardino si è visto poco e così Kjaer, sempre sotto esame, nei primi 45' ha fatto un figurone.