Quattro stelle dell’avvenire

15/03/2012 08:32

L’insostituibile intelligenza dell’essere, un piede regista, un centrocampista offensivo, alias trequartista col fiuto (pure) del gol. è tutto questo. Un mix di talento che l ’ avvicina alla perfezione, un ragazzo di quasi 22 anni - li compirà il 2 aprile - che pare averne dieci di più. La Roma lo prese dal Lione, o meglio le fece con la fattiva e indispensabile collaborazione dell’, all’ultimo momento. Al rush finale. Il 31 agosto 2011. «Ho scelto la Roma perché mi ha voluto fortemente. Si tratta di un’ulteriore sfida nella mia carriera, può rappresentare un salto di qualità. E poi non si può rifiutare un grande club come la Roma, sono molto soddisfatto ed orgoglioso della mia scelta». Parole di circostanza? Macché. Lione era stato il trampolino per piazze più importanti. Per la Roma. Che pur disputando l’Europa League, rappresentava per il giovane l’occasione di una vita, il treno che passa una volta sola, il modo per vincere veramente. Subito? Difficile.

Che era difficile lo sapeva anche Erik Lamela, che al River Plate cominciava a essere oggetto di culto. Poi la situazione precipita e il River pure. In Serie B. Trattativa complicatissima, , e l’avvocato devono fronteggiare uno stuolo di procuratori e familiari, ma soprattutto una concorrenza notevole. Sulla seconda punta o trequartista (ma l’idea originaria era un’altra: centrocampista) c’è anche il . La Roma mette sul piatto, però, non solo un sacco di sold i , p e r c h é l’operazione costicchia caro :  na ventinadimilioni. Di fondo c’è l’interesse di Lamela per quella che è una finestra sull’avvenire.

Sono le stesse motivazioni che animano Bojan. Chissà com’è vedere l’effetto che fa lontano da , dagli amici, dal battito della Catalogna. Chissà com’è vedere l’effetto che fa lavorare con Luis Enrique, Asturie, popolo di sole che s’affaccia sull’Atlantico. Nuevo Proyecto, un laboratorio solo apparente perché i risultati prima o poi devono contare. L’ha detto anche DiBenedetto, i risultati sono una condizione necessaria per rendere il club finanziariamente più forte. Non ci si deve pensare, non bisogna ragionare solo in loro funzione. Ok. Ma entro cinque anni, e questo l’ha detto Pallotta, questa Roma vinc e r à . V i n c e r à qualcosa di importante. Anche ieri l’agente di Mattia smentiva l ’ esistenza di trattative con la Roma. Eppure, l ’ identikit r iponde perfettamente alle esigenze del club giallorosso. Estroso, affamato, un baby - ha 21 anni - che a Siena gioca da grande.

Come . Questo operaio dell’area di rigore è giunto a Roma quasi inosservato. chi? Quinto attaccante. Ultima scelta dopo (e ci mancherebbe altro), Lamela, Osvaldo e Bojan. Una scommessa? Cretinate. Si può definire una scommessa una punta dell’Under 21, uno dei figli prediletti del Ct Ferrara, uno che si è formato alle spalle di Drogba e che all’estero ha già vestito due maglie, Chelsea e S w a n s e a ? N o , certo. Duttile tatticamente, spaz i a sul l ’ int e ro fronte d’attacco, stakanovista, ha il pregio e il difetto di cercare la via della rete sempre e comunque. È il capocannoniere romanista, è il segno dei tempi. Tempi migliori. Arriveranno. Lo sa anche Paperon de’ Paperoni Moratti, che adesso strizza l’occhio alla Roma. È il segno dei tempi della Milano nerazzurra. Altri tempi. Tempi di crisi.