Questa è l'ora de mostrà quanto valete

07/03/2012 09:17

 
Ci sono 12 partite ancora da giocare, 36 punti in palio, una stagione da onorare e un obiettivo (l’Europa League, senza credere nei miracoli chiamati ) da conquistare. Ci sono, e per fortuna, e . C’è . Ci sarà Osvaldo. Tornerà tra un mese e tra una settimana Stekelenburg. C’è Heinze, qualche errore di troppo ultimamente ma carattere da vendere. E poi ci dovranno essere loro. Quei giocatori che fino ad ora, per un motivo o per l’altro, hanno deluso. Non hanno dato le risposte che ci si attendeva. La Roma è chiamata a dare delle certezze alla sua gente. (...) è stato chiaro e anche ieri ha chiesto fiducia. Ha garantito il sostegno a Luis Enrique (...), ha parlato anche di Kjaer, il giocatore finora più discusso e che adesso ha una grande responsabilità: «Se andrà in campo dovrà combattere contro la sfortuna degli episodi, deve fare quel che sa fare per se stesso e per la Roma». Eccole, le parole giuste. «Per se stesso e per la Roma». Kjaer, ma anche Bojan, José Angel e tutti gli altri. I giovani, i nuovi arrivati, i senatori. (...).
 
C’è chi deve dimostrare di essere da Roma, chi magari si deve mettere in luce per il mercato dell’anno prossimo. E chi deve guidarli. e , ovviamente. Ma è persino ingeneroso citarli, per quanto hanno dato e daranno ancora alla Roma. Gli altri leader del gruppo. Se gliene verrà data la possibilità. Heinze, come detto. E Taddei, da mesi un titolare inamovibile in un ruolo che non è il suo. E Osvaldo, che da sabato o dalla prossima settimana deve tornare a fare quello che ha fatto nella prima parte di stagione: i gol. Tanti, 7. Ma non abbastanza. Basti pensare che Denis dell’Atalanta ne ha fatti più del doppio (15) e per un mese e mezzo la porta non l’ha proprio vista. stesso, anche lui fermo per un paio di mesi, l’ha superato nella classifica dei marcatori con 8 reti in campionato e 9 totali. Nessuno discute il valore di Osvaldo (...)  ma deve limitare il nervosismo e le intemperanze e pensare solo a giocare. Come all’inizio dell’anno, quando ha zittito tutti quelli che lo criticano.
 
Anche Lamela deve dare qualcosa in più. È forte, tanto forte. Ma un solo gol in campionato è poco. Non segna da un girone intero, Roma-Palermo del 23 ottobre, e questo per uno che ha fatto 20 presenze, quasi tutte da titolare, non può essere trascurato. Solo a giocare. Senza guardare troppo in là. Lo chiedono i tifosi, noti e meno noti. Lo chiede la storia della Roma che non si merita altre figuracce come ce ne sono state quest’anno. Ieri a Trigoria non c’è stato alcun colloquio particolare tra Luis Enrique e la squadra e neanche tra lo stesso allenatore e i dirigenti. Il solo ha chiamato a raccolta nel suo studio qualche giocatore. A loro poche parole, con la consueta «poca serenità» raccontata da . A tutti è stata chiesta la stessa cosa: «Dimostrate il vostro valore». Per loro stessi. Ma soprattutto per la Roma.