04/03/2012 11:05
A Roma esiste una capacità incredibile di riempire lo spazio tra un derby e laltro con storie eccezionali, da feuilleton o telenovela. Proprio per dare allavventura di entrambe quel fascino che i risultati, negli ultimi decenni, hanno dato invece molto, troppo poco. Le due squadre hanno vivacizzato la vigilia scatenando terremoti: il caso delle dimissioni fantasma di Edy Reja e il giallo del ritardo di De Rossi, con qualche misterioso risvolto non fosse altro che ci si domanda come sia possibile che in Italia e a Roma un allenatore pretenda addirittura puntualità al minuto.
Sono storie, con risvolti persino un po comici se viste dallesterno lallenatore che si rifiuta di prendere laereo, il giocatore che prima firma un contratto principesco e poi si ritrova in tribuna non del tutto superate e che hanno lasciato molte scorie nei rapporti. Reja ha problemi evidenti con Lotito, ma anche un rapporto strettissimo con i giocatori cui ha perfino dovuto chiedere di non correre ad abbracciarlo dopo un gol proprio per dimostrare che il primo interesse è il club e non la persona.[...]
Reja ha unetà (65 anni), una carriera e una saggezza di vecchio marinaio che lo porta a superare i problemi, a girarci intorno, e a mettere a freno un carattere fumantino. Luis Enrique che di anni ne ha 24 in meno, è un incendiario che ancora non ha i mezzi termini e i fondamentali del compromesso. Magari diventerà presto pompiere, ma per adesso è così e basta. E del resto lo ripete continuamente con orgoglio: «Se vi sta bene è così, altrimenti avanti un altro». È stato ingaggiato come un avatar di Guardiola, ma nel rapporto con i giocatori sembra somigliare di più al giovane Mourinho. Negli ultimi due anni la Lazio guarda i rivali dallalto in basso. Ma la Lazio del terzo posto e dei sette punti in più sulla Roma ha un cruccio, forse anche un pregiudizio. Quello di non riuscire a sfondare, di imporsi come una squadra importante. La Roma tiene sempre banco, o perché vince o perché è in crisi. Si porta via la scena.[...]
A Bergamo la squadra è stata letteralmente presa a schiaffi da una classica squadra italiana che alla fine ha persino dovuto tirare il freno per evitarle lumiliazione. Il nervosismo, la tensione e lo scarso autocontrollo sono il suo punto debole: sette espulsioni non sono tollerabili per chi si ispira costantemente a correttezza e lealtà. La Roma è giovane (Borini è finito in nazionale), esasperatamente giovane. La Lazio è probabilmente il suo esatto contrario: non ha portabandiera romani così emotivamente coinvolti come Totti e De Rossi, non è una squadra giovane anzi, non è squadra che cerca lo spettacolo ma il risultato. E infatti le dure sconfitte con lAtletico Madrid e col Palermo stavano per costare la panchina allallenatore. In compenso ha un tifo più critico, non coinvolto dal progetto, con una frangia sempre pronta alla contestazione, particolarmente verso il presidente Lotito, accusato di aver addirittura indebolito la squadra sullultimo mercato.[...]