BRIVIDI - Nel frattempo, dopo un buon primo tempo, la difesa della Roma ha cominciato a ballare. Protagonista in negativo Simon Kjaer, che ha cominciato col servire involontariamente Ibrahimovic sulla conclusione del quale si è superato Stekelenburg. Anche Rosi, sulla destra, non ha dato sicurezza, chiudendo, nelle occasioni in cui ci è riuscito, sempre con estrema fatica. Ma il peggio è arrivato a sette minuti dalla fine, con un lancio di Muntari da metà campo, sul quale Kjaer ha messo in dubbio il suo futuro giallorosso: non solo superato, ma impacciato nella rincorsa di Ibrahimovic e poi debolissimo nell'ultimo contrasto.
Il danese, che a fine partita è stato chiamato in causa anche da Sabatini, si è messo la maglietta sul viso. Da lì chiaramente, tutto è stato più difficile, ai limiti dell'impossibile, con ogni tocco, anche il più semplice, che diventava un brivido per i tifosi giallorossi. Poi ancora errori in attacco, alla disperata ricerca del pari: la Roma non ha praticamente mai tirato in porta, con Bojan e Osvaldo che non hanno colto l'attimo favorevole. Anche De Rossi, fallo del rigore a parte, ha giocato al di sotto dei suoi livelli, forse condizionato dal dolore al tallone, arrivato praticamente subito dopo il problema all'inguine. E finisce così, con quell'amaro abbraccio all'amico Aquilani. Finisce con un altro ko, difficile da digerire, arrivato come altre mille volte a Milano: al termine di una partita che si poteva vincere, poi pareggiare e invece si è chiusa con zero punti e tanta, tanta amarezza.