Roma, truffa stile Totò. Cronista e speaker indagati
17/03/2012 10:17
La
As Roma sarà anche bostoniana ma Roma resta Roma. E passerà del tempo prima che Trigoria si liberi dellassedio miserabile di
questuanti e diffamatori. Dal berciare di certi opinionisti (si fa per dire), dal risentimento degli esclusi dalla nuova propietà. Storia delle ultime due settimane. Roba stracciona da soliti ignoti, risolta da unindagine della
Digos coordinata dal Procuratore capo reggente Giancarlo Capaldo. Alla vigilia dellultimo derby, la iena
Paolo Calabresi viene avvicinato da un giornalista ormai in pensione, Roberto Renga, già firma di Paese Sera e Messaggero, portata in palmo di mano dalla vecchia propietà. Luomo dice di avere documenti in grado di devastare limmagine pubblica e privata di
Franco Baldini, direttore generale del club, e di Mauro Baldissoni, avvocato del cda.
Si tratta di trascrizioni di sms farfuglia, mostrando due fogliacci compilati a mano libera da chi sachi che dimostrerebbero (pensate
) che i due sono massoni (come indicherebbe un umoristico anagramma tfa triplice fraterno abbraccio) e che, naturalmente, il nuovo gruppo dirigente fa la cresta sul calciomercato. La iena cui il falso appare macroscopico, registra di nascosto la conversazione. Il nastro finisce alla Digos, dove vengono ascoltati come testimoni, Baldini, Baldissoni e il ds Walter Sabatini. Nella stangata stracciona - accerta rapidamente lindagine con pedinamenti e testimonianze
Renga ha dei compagni di merenda. Suo figlio
Francesco e un paio di voci delle radio libere..
Giuseppe Lo Monaco e Mario Corsi, detto Marione. Un tipo con un passato neofascista che da anni, usa il microfono come un randello. Ora sono tutti indagati per diffamazione. Mentre la Digos, pochi giorni fa, ha bussato a casa Renga, dove ha recuperato le prove del falso da soliti ignoti Dunque, chi vive a Roma, oggi accenda la radio. Ci sarà da ridere. O da piangere. Dipende dai punti di vista.