01/03/2012 09:50
Sacchi, partiamo dalla Lazio che è terza e ha 7 punti in più della Roma. Stupito di vederla così in alto?
«No. Lho vista giocare, alcune prestazioni sono state di livello. Non casuali. Ha offerto un buon calcio». (...)
Di Reja ha detto che non si fa trovare impreparato perché sa tutto del calcio italiano. Luis Enrique, invece, si deve ancora ambientare?
«La sua forza è nelle idee e nei metodi. Reja ha il vantaggio di essere da due anni alla Lazio e porta avanti un progetto italiano. Quello dello spagnolo è suadente, ispirandosi a formazioni che giocano un calcio propositivo. Punta sulla squadra per esaltare il singolo. Ma ci vuole tempo e bisogna darglielo. Per noi, da sempre, questo è uno sport individuale e specialistico. Per Luis è di squadra».
Quali sono le difficoltà della Roma?
«Alcuni giocatori non sono funzionali al progetto tecnico di Luis Enrique. Alcuni vorrebbero ma proprio non possono. E certi non sono disponibili nei suoi confronti. Si nota dai gol che prende la squadra, con disattenzioni incredibili».
E allora?
«A me, al Milan, cambiarono subito mezza rosa. Luis Enrique va bene solo se gli danno i giocatori giusti. Baldini è bravo, può aiutarlo. Oggi la Roma vive di alti e bassi. Negli alti si capisce che lallenatore sta lavorando in modo efficace. E il suo progetto, dunque, è realizzabile».
Quanto è importante per il calcio italiano la presenza nel nostro torneo di Luis Enrique?
«È un amico, ma lo ringrazio a priori. Impone i giovani. È un prezioso alleato per il nostro movimento».
Anche di Prandelli. Sui comportamenti è più esigente del cittì. Secondo lei è stato troppo severo con De Rossi?
«Le regole, se ci sono, bisogna rispettarle. Non possono valere per Ciciretti e non per De Rossi. Comunque vorrei ricordare che io non portai Zenga e Vialli ai mondiali».
Un acquisto fatto dalla nuova Roma che secondo lei è funzionale al gioco di Luis Enrique?
«Borini. Lo conoscevo già per come aveva lavorato al Chelsea e con lUnder. Un grande rinforzo. Ha una motivazione straordinaria. Senza entusiasmo e passione non conti. Lamela ha colpi, ma è ancora discontinuo». (...)