02/04/2012 09:56
L'analisi Si prende pure la colpa, sul primo gol dei torinesi («Mi sono fatto anticipare»), e in campo mostra solo una faccia, quella che fa le scuse. Poi, però, rilancia: «Questa Roma è da terzo posto, basta infilare tre vittorie consecutive: col Lecce, e poi le due in casa. Ma il campionato finisce a maggio. E nemmeno con le parole. E lì davanti, se proprio devo dire la verità, la squadra più importante che sta davanti a noi è la Lazio. È quella più meritevole, anche se ora ha un calo, ma è stata al terzo posto dall'inizio. Poi, certo, c'è anche il Napoli in forma».
Ancora a caldo Sul gioco della Roma, invece, va oltre. «Su Luis Enrique sapete già tutti come la penso, e io mi diverto solo quando la Roma vince, non per un determinato tipo di gioco. Con Ranieri era diverso, lui ha una mentalità diversa. Ma ci ha portato a un punto dallo scudetto. E se Ranieri ce lo avesse fatto vincere, beh, gli avrei costruito un busto e me lo sarei tenuto in casa. Ma dopo solo un anno, non è facile tirare le somme, c'è bisogno di tempo. E sicuramente posso dire che in questa maniera si può arrivare a vincere, proprio come abbiamo fatto con Ranieri e Spalletti: dobbiamo tornare a quei livelli, ma c'è ancora da lavorare». Poi, torna sulla partita contro il Novara: «Siamo stati bravi a reagire ed a tirare fuori il carattere. Una cosa che mi piace, di questa Roma, è che ci sono giocatori che giocano poco, ma poi quando vengono chiamati in causa fanno partite importanti, e si fanno sempre trovare pronti, come Bojan e come Marquinho».
Chiusura di stile Infine, la città, i tifosi, il tifo. «Dobbiamo lavorare, e i mugugni cittadini, o altre cose che sono successe quest'anno, li sentiamo, ma li mandiamo giù tutti. Dentro lo stadio la gente è in festa con te, questo è quello che conta. Naturalmente la contestazione con i cori ci può sempre stare, ma non si può parlare di una città intera, e devo dire che quest'anno allo stadio abbiamo trovato un'atmosfera unica. Spero che questa maturità non svanisca dopo il primo anno di questo, tra virgolette, progetto». E parla uno che proprio su questo argomento poco tempo fa ha fatto uscire un po' di dolore. Ma poco. Perché lui l'anima non se la fa mai calpestare.