E Totti disse: «Venite sotto la Sud»

30/04/2012 10:42

Semplicemente, lo è dai risultati che non sono arrivati. Si augura come tutti che la stagione termini presto. Ma con la Roma, avverte chi gli sta vicino, almeno in Europa League. Roba di secondi, il tempo che il cuore lanciasse un assist al cervello: «Sì, andrò sotto la Sud». La Roma era sotto di un gol, rimontata quasi per sbaglio da un eurogol di Zuniga e dalla maestria di Cavani con la complicità di una difesa romanista piccola piccola. correva, ma allo stesso tempo ascoltava, soffriva e ragionava. Che fare? Come si dovrebbe comportare un uomo in questi casi? Se sei senza palle, puoi far finta di niente. Se sei un capitano, alzi le mani, chiedi scusa e te ne vai. Se sei il , vai sotto la Curva, ti prendi di tutto, magari ci resti pure male quando ti senti piovere addosso qualche epiteto eccessivo o delle richieste improbabili. lo aveva messo in preventivo.

Ha sentito e raccolto assieme alla squadra, alla quale era bastato un cenno. «Venite». Non era un ordine, era un invito che i compagni hanno compreso e raccolto. Un gesto che in società è stato particolarmente apprezzato. Un gesto, meglio sottolinearlo ancora, cui Francesco non aveva minimamente pensato prima della partita. ha fatto quello che sentiva di dover fare. È stato spontaneo, candido, solare. Perché Francesco è così, è quel modello perfetto di romanità che tutta Italia ci invidia: la battuta facile quando serve sdrammatizzare, gli attributi sotto quando bisogna assumersi responsabilità gravose. Poi è andato a cena in un noto ristorante. Ha tentato di recuperare la serenità festeggiando il compleanno dell’altro amore della sua vita, oltre ai figli, oltre a Roma e alla Roma: la sua Ilary. L’umore è rimasto pessimo nonostante Francesco abbia fatto di tutto per mascherarlo. Lotterà con tutto se stesso, in queste ultime tre giornate di campionato, affinché la Roma centri il traguardo minimo. L’Europa League è assolutamente alla portata. E , che ha ancora due anni di contratto, vorrebbe cercare di alzarla al cielo prima che questo scada. Se lo merita chi dalla Curva l’altra sera non chiedeva altro che fosse onorata la maglia. Una richiesta non diretta a lui, ma lui è un uomo vero. Lui è un capitano. Anzi, è qualcosa di più. È il