26/04/2012 11:06
I giocatori salgono sul pullman: ci sono quasi tutti tranne Totti - lunico che si salva dalla contestazione prima, durante e dopo lincontro - e tranne Burdisso e Lamela, che vanno via in macchina. Escono tutti dal lato Nord dello stadio ed evitano qualsiasi contatto con i tifosi. I quali, mentre il sole tramonta, rimangono ancora allOlimpico. Non sono più trecento, qualcuno è andato a casa, ma sono comunque parecchi. Vorrebbero parlare coi giocatori, controllano le dichiarazioni di De Rossi e Luis Enrique sui telefonini, aspettano di avere notizie. Verso le 19 Franco Baldini decide di affrontarli e confrontarli. Senza forze dellordine. Sabatini va con lui. Baldissoni e Fenucci sono poco distanti. I dirigenti si assumono la colpa di tutto quanto, ringraziano i tifosi per lappoggio fin qui dimostrato e chiedono ancora pazienza «pur capendo la vostra frustrazione». I toni sono pacati e civili, ma i romanisti rispondono. «Serve uno come Zeman», grida un tifoso davanti allingresso stampa della Monte Mario.
La gente se la prende anche coi calciatori. Tra i più bersagliati Josè Angel con il ds Sabatini a cercare di calmare gli animi assicurando che «in estate si farà mercato». Arriveranno giocatori, altri andranno via. Sullallenatore nessuno è pronto a mettere la mano sul fuoco: «Resterà», è lassicurazione dei dirigenti e non si sa quanto riferita al futuro prossimo, cioè fino a fine campionato, o a quello più lontano. La squadra, almeno dal punto di vista umano, è con lui. Lo ha detto De Rossi pubblicamente, lo pensano anche gli altri giocatori. In campo però questa fiducia non si riesce a tradurre in risultati, gioco e concretezza. «Analizzeremo tutto», la promessa di Baldini ai tifosi. Gli ultimi romanisti lasciano lOlimpico quando la partita è terminata da oltre due ore. La squadra è a Trigoria, unaltra cinquantina di persone è al Bernardini. Qualche altro insulto, poi tutti a casa. La giornata finisce. Ed è meglio così.