17/04/2012 21:14
"È L'UNICO CHE MI DA' UNA MANO" - Eppure, il capitano romanista era già da tempo tornato il leader in campo della squadra. È il 15 dicembre, la Roma reduce da due sconfitte di fila ospita la Juventus lanciatissima, dovendo rinunciare a tutta la difesa titolare, costretta a far debuttare De Rossi in difesa e Viviani a centrocampo. Ma è anche, soprattutto, il giorno in cui Totti si riprende la squadra con una prestazione, da titolare, che incanta il pubblico e Luis Enrique, nonostante un rigore sbagliato (meglio, parato da Buffon): colpi, assist (quello a De Rossi per il momentaneo vantaggio), movimento e personalità. Da quel momento, l'allenatore asturiano non ha più fatto a meno di lui: "È l'unico che anche se non è al cento per cento, anche da fermo, mi dà una mano", il ritratto del capitano fatto dal tecnico a persone fidate, solo pochi giorni fa. Un'idea molto diversa da quella che aveva invece appena messo piede a Roma.
DALLA FRATTURA ESTIVA ALLA STIMA - All'alba della sua esperienza romana, alcuni spifferi di Trigoria - e non certo di chi a Trigoria doveva ancora mettere piede - segnalavano all'attenzione di Luis un capitano versione capoclan, bizzoso e capriccioso. Ne nacque un fraintendimento che condizionò le prime esibizioni della sua Roma, innervosendo squadra e ambiente a cavallo delle due gare di Europa League. In autunno l'infortunio del numero 10, la Roma che stentava, il rientro part-time di Totti con il Lecce e il nuovo stop. Solo spettatore a Udine, solo panchina nel disastro di Firenze: "Non stava bene ed era ingiusto farlo entrare sul 2-0", disse l'asturiano. Forse il punto più basso del loro rapporto. Poi, nella settimana più dura, di fronte alla voglia di Totti di mettersi a disposizione nonostante una forma precaria, il ripensamento: titolare contro la Juventus, l'inizio di una striscia di risultati positivi, la consapevolezza del numero dieci di trovarsi di fronte a una persona leale. "È uno vero, teniamo a lui perché è un grande allenatore", giurava Totti dopo il gol all'Udinese, solo 5 giorni fa. Parole di stima reale, da consolidare, magari, con un successo in uno stadio in cui Totti non ha ancora segnato (unico precedente nello 0-3 in coppa Italia del 24 gennaio), e in cui nessuno ha mai vinto. Basterà per sperare?
DOMANI LA RIPRESA A TRIGORIA - Da domani, Totti e Luis Enrique torneranno a prepararsi al match, dopo un altro giorno libero concesso dal tecnico alla squadra. Qualcuno, come Bojan, ne ha approfittato per passare un pomeriggio a Trastevere, regalando a twitter foto e impressioni della passeggiata romana. Altri più discreti hanno preferito scaldarsi al timido sole di Ostia, senza pubblicizzare troppo la gita marittima. Un'occasione che, non avendo Ostia a meno di un'ora da casa, non hanno potuto cogliere i sostenitori juventini, che in meno di 40 minuti hanno liquidato i biglietti per il match di domenica sera, complice forse il digiuno dello scorso weekend. Un nemico in più per la Roma, che quantomeno si difende su internet: il portale facebook del club festeggia un milione di iscritti, "E adesso subito a due milioni", incita Totti. Il direttore dello sviluppo digitale, invece, Shergul Arshad, non si ferma: "Tra stasera e domani inizieremo anche un altro progetto molto interessante sul web", ha detto a Radio Ies. Tornando poi sull'importanza dei social network in un club di calcio: "E' fondamentale sentire la società vicino ai tifosi perché così cresciamo insieme, l'obiettivo è quello di far crescere il brand nel mondo". Peccato che la realtà virtuale non serva per battere la Juventus.