21/04/2012 11:16
Politiche convergenti La principale differenza nel modus operandi tra Roma e Juventus ormai i migliori settori giovanili d'Italia, sfruttando un certo calo di vivai storici come Torino o Atalanta, gli investimenti limitatissimi del Napoli e qualche anno di abbandono da parte del Milan sta proprio nella quantità di stranieri a cui si fa ricorso: nella finale di ritorno di Coppa Italia la Juventus ne aveva sei, la Roma solamente due, Nego e Tallo. Entrambi presi la scorsa estate: a dicembre è arrivato Lopez, per l'anno prossimo si attendono altre sorprese: la politica della Roma, sfruttando il mare di contatti di Sabatini in giro per il mondo, si sta avvicinando parecchio a quella della Juventus. Che a sua volta sembra aver preso dalla Roma l'abitudine di schierare una squadra molto giovane per la categoria: i giallorossi avevano nell'undici un fuoriquota (Nego) e due al limite d'età (Viviani e Tallo), la Juventus tutti ragazzi del '93 e del '94.
Budget differenti A livello di budget, Juventus batte Roma: con Marotta è salito a 8 milioni l'anno, a Trigoria per la stagione in corso, incluso il milione speso per Lopez, è di quattro e mezzo. Simile il numero di squadre: i bianconeri ne hanno 11, dai Pulcini del 2003 alla Primavera, la Roma 10, e i più piccoli sono del 2002. Entrambi i club cercano per quanto possibile di concentrare l'attività nei centri sportivi della prima squadra, Trigoria e Vinovo, sfruttando anche un campo da gioco in sintetico, che non richiede i turni di riposo dell'erba naturale. La grande differenza è che da quest'anno la Juventus ha una sua scuola calcio, la Roma no. Come a dire un bambino che vuole giocare con la maglia bianconera può farlo pagando una retta, per quella giallorossa deve passare una selezione.