Roma, solo l'orgoglio

29/04/2012 10:26

La gente non ne può più, anche perché l’Europa è sempre più lontana. Il vento soffia contro Luis Enrique che si ritrova pure con gli uomini contati e non riesce comunque a dare un senso alla Roma in crisi. Si salva perché Mazzarri rinuncia a schierare tre giocatori offensivi sia all’inizio che più avanti. L’emergenza per l’asturiano è totale, con sette assenze pesanti: mancano Stekelenburg, Burdisso, Cassetti e Juan, più i tre squalificati , Osvaldo e Lamela. La novità è in porta: rientra , con Curci che torna in panchina. Le altre scelte sono più o meno scontate. I terzini sono Rosi e Taddei, con il primo che spinge tanto nonostante abbia di fronte su quel lato Zuniga, avversario complicato, per fisicità e l’intraprendenza. A centrocampo Gago fa il centrale senza mai alzare il ritmo, Marquinho a sinistra è vivace e rapido, a destra gira a vuoto e sembra più timido del solito. Davanti c’è , rifinitore e regista, finalizzatore e leader. Grande nel primo tempo, dietro a , pasticcione e poco brillante, e Bojan, vispo e concentrato, il capitano spinge i compagni oltre le sofferenze iniziali. Il suo primo tiro, su punizione, è deviato in angolo da Cavani. Dopo quell’azione, per un quarto d’ora c’è solo il che Mazzarri presenta con il prudente 3-5-1-1: davanti solo l’uruguayano che ha l’assistenza di Hamsik, seconda punta e suggeritore. Il lavoro sulle fasce spetta a Maggio che, a destra, crea disagi a Taddei e a Zuniga che ha la prima chance del match, con Heinze che sporca in extremis la conclusione con il tacco. Cavani tira al volo e Gago salva appostato sul palo scoperto, Hamsik, in contropiede, si sposta il pallone sul sinistro ma conclude centralmente e blocca.

 

Inler si sdoppia su e Gago. Quando lo svizzero cala, la Roma cresce. Bojan va via in slalom e calcia sul secondo palo: palla sul fondo. Taddei dal limite per la respinta di che poi è in difficoltà su una fucilata di , ma sulla respinta, a porta vuota, Gago riesce a papparsi una rete grande così. Piatto sul fondo. Ci prova anche Bojan che a seguire, dalla sinistra, pesca Marquinho: alto il colpo di testa del brasiliano. ispira il vantaggio, aprendo due volte a destra su Rosi che finalmente ce la fa mettere al centro: ottimo il tap di sinistro, in anticipo su Fernandes, di Marquinho per l’ 1 0 al quarantaduesimo. Per il brasiliano terza rete in giallorosso, la prima di piede.

 

La Roma, dopo l’intervallo, è come se non si ripresentasse in campo. Esce di scena e soprattutto spariscono gran parte dei suoi compagni. Nella ripresa c’è solo il . Con un bel tiro, esterno da fuori verso il palo più distante, Zuniga pareggia al quarto. Ma i giallorossi si fanno infilare soprattutto in contropiede. Gli interpreti sono stanchi e non proteggono . Gli attaccanti non rientrano più, la squadra su allunga. Heinze rischia l’autorete. Mazzarri passa al 3-4-2-1, vedendo i rivali in difficoltà: Pandev per Dzemaili. Luis Enrique, invece, assiste all’esibizione partenopea. Zuniga salta ancora Rosi, ma conclude largo. Maggio si presenta da solo davanti a che chiude bene con il corpo. E’ Cavani, a giro, a firmare il sorpasso, su contropiede gestito da Pandev: 2 a 1 al ventitreesimo per il vendiduesimo gol in campionato. Luis Enrique aspetta quasi la mezz’ora per cambiare: dentro Simplicio e Tallo rispettivamente per e Bojan. La doppia mossa sarà decisiva. Mazzarri risponde con Lavezzi per Cavani. Il rallenta, entra Greco per Gago. Tallo a sinistra salta Maggio e pesca Simplicio in area: sinistro e 2 a 2 al quarantatreesimo. Il brasiliano, quarta rete stagionale, sale in tribuna e va a baciare la moglie e il bimbo. Poi, con orgoglio, andrà sotto la Sud. Senza più sorridere, come la Roma di questi tempi.