Serve la vera Roma. Non un miracolo

03/04/2012 10:27

La Roma – che già oggi ha una differenza reti migliore di loro (47-37 contro 44-37) ne ha 47 di punti, per superare la Lazio deve fare 18 punti su 24, non pochi, ma nemmeno troppissimi. Il calendario della squadra di Luis Enrique è simmetrico: le prossime tre partite si possono (si debbono) vincere, le ultime tre pure: rispettivamente a Lecce, con l’Udinese e la in casa, a Verona col Chievo e a Cesena e col Catania all’Olimpico: soprattutto l’ultimo filotto sembra possibile. In mezzo c’è l’impegno sulla carta proibitivo a Torino con la e il difficile scontro all’Olimpico col : già con un solo pareggio in queste sfide di mezzo, la Roma arriverebbe a fare 19 punti, cioè a 66 punti. Coppa dei Campioni oh oh oh. Ma queste sono considerazioni ancora difficili, proiezioni sulla carta che sono solo indicative, del terzo posto. Che sarebbe clamoroso, viste premesse e promesse della vigilia. Ci sono altri fattori che incoraggiano, che hanno pure più senso. La Lazio ha perso 3 delle ultime quattro partite, quattro delle ultime 6 (prendendo anche sveje tipo 5-1 a Palermo e 3-1 a Parma). Ha vinto col Cagliari per un colpo di... Diakitè e ha vinto il derby perché ha giocato 83’ in superiorità numerica. Non sembra esattamente in grande forma. Il calendario è il più difficile, le prossime due, qui e lì, le gioca senza l’unico vero giocatore che ha: Klose. Il sembra la squadra più forte e quindi quella favorita, però il deve venire a giocare due volte a Roma, una volta con quelli e l’altra con noi. 

La Roma ha vinto 14 partite, anche più dell’Udinese uscita per 13 volte coi tre punti dal campo. Ma è una cosa démodé per la squadra di Guidolin. Trend negativo è dire male e dire poco: nelle ultime 5 gare su 15 punti a disposizione ne ha presi tre, tre pareggi a Palermo, col e con l’Atalanta, oltre alle sconfitte di Siena e Novara. L’Udinese non vince da febbraio. Non è poco. Il calendario le permette di incontrare le due romane, anzi cioè, meglio, la Roma e la Lazio, oltre l’Inter. Che è un’incognita, perché non sta così sotto e può incontrare Udinese e Lazio, ma deve andare anche a Firenze e Parma e giocare il derby. Se Stramaccioni dovesse farcela, allora forse sì potrebbe essere considerato un allenatore. Di calcio. Poi c’è un altro dato: quello dei rigori dati e non dati. La Roma ne ha avuti appena 3 a favore (5 Lazio e Udinese, 7 Inter, 8 ) e 6 contro.