Stadio, la Roma adesso accelera

20/04/2012 10:56

Ed è proprio ai tifosi che si è rivolto qualche giorno fa Mark Pannes. Oltre a essere l’amministratore delegato assieme a (che ha la delega per seguire tutto il procedimento per lo stadio: selezione e poi costruzione), il braccio di Pallotta nella Raptor Accelerator sta dimostrando di essere anche un notevole comunicatore. Su ha pubblicato una foto emblematica. Si vede Pallotta che indica all’architetto Dan Meis un tipo di stadio che, a detta di qualche fonte, sembra il nuovo Anfield, la casa del Liverpool. Progetti, bozzetti, idee. Siamo in quella fase, per quanto riguarda il design. Della parte finanziaria si stanno occupando invece proprio gli uomini della Cushman & Wakefield, multinazionale numero uno al mondo nel settore del real estate.  Le zone. Dove si dovrebbe fare lo stadio? «Preferibilmente all’interno del territorio del Comune di Roma», si legge nel comunicato, «ma anche di Comuni con lo stesso confinanti, di superficie non inferiore a 10 ettari». Il terreno di , di proprietà della famiglia , è in pole. Non ci sarebbe infatti bisogno di ampliare le cubature. Quelle esistenti sono perfette. In caso contrario, in altri punti della à, occorrerebbe invece modificare il Piano regolatore.

Per il Campidoglio dovrebbe essere un intervento doppio: per la Roma e per la Lazio. Par condicio. E questo - la Lazio, Lotito e il suo progetto di costruire una à attorno a uno stadio - spaventa parecchio (eufemismo) il Comune.  In ogni caso, e nonostante la congruità di , la Roma ha deciso di fare le cose per bene. Per la scrematura iniziale ci si è affidati a un soggetto terzo, un colosso di fama mondiale, un intermediario. La scelta toccherà poi (logicamente) alla Roma. «Le aree selezionate da Cushman & Wakefield saranno sottoposte alla valutazione di AS Roma - prosegue il comunicato - che, a suo insindacabile giudizio, potrà proporre ai relativi proprietari di intraprendere trattative dirette finalizzate allo sviluppo dell’operazione». Entro dicembre, a Trigoria contano di chiudere questa prima fase. Poi, specie adesso che il disegno di legge sugli stadi è in dirittura d’arrivo (leggi: meno passaggi burocratici), serviranno almeno tre anni per la realizzazione. Si spiega così il rinnovo del contratto di affitto con il Coni fino al 2015. Questa società, ancora una volta, non sta lasciando nulla al caso.